sabato 11 ottobre 2025

V GIORNATA - ISCRIZIONI APERTE

 


Viva la quinta.


Centro Sportivo SAVIO - Via Norma, 5

 (Quartiere Prenestino/Malatesta)

MERCOLEDI'

 Ore 21.30 (campo a otto/nove/undici)


Zinnofili


01. Pipitone Dario

02. Russo Luigi

03. Mallimaci Gabriele

04. Cappiello Emilio 👐

05. Ominostanco

06. Genovese Daniele

07. Di Dio Alessio ©

08. Palladino Fernando 👐

09. Luongo Luca ©

10. Di Bello Simone

11. Manacorda Alessandro

12. Lovisatti Marco

13. Granito Federico

14. Di Flumeri Gianluca

15. Mancusi Luciano

16. Miniati Giuliano

17. Romano Francesco

18. Capanna Alessandro

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19. Hoti Taiger 

20. Chiappetta Alessandro

21. Pepiciello Raffaele

22. Di Vito Luca

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23. Comandini Gregorio

24.  

(CLICCA SUL NOME PER VISUALIZZARE LO STICKER DEL GIOCATORE)

IV GIORNATA

 


Potenza è nulla senza controllo.


C'è una città del Sud al comando della Lega, della quale poco si parla solitamente. Con la vittoria di ieri, infatti, Luongo vola primo in classifica, portandosi dietro i concittadini Di Dio (prossimo capitano) e Di Florio, oltre al sempreverde Ominostanco. Non si può dire, però, che la vittoria di mercoledì sia stata proprio "di potenza", a dire il vero. Si giuoca a undici, per la prima volta quest'anno, capitani due Luchi:  Luongo e Di Vito. I forfait di Di Flumeri e Mancini spalancano le porte del campo a Giraldi e Miniati, ci sono due portieri: queste le formazioni.


I rossi nel prepartita appaiono un po' sfiduciati: la squadra non sembra avere passo (Capanna ed Hoti esclusi), mentre dall'altra parte ci sono parecchi sgambettatori. Ma DiVy stavolta ci crede, sprona i suoi schierandoli a tre dietro, con Chiaps centrale, Russo e Capanna a tutta fascia e Hoti-Losito davanti. I luonghici rispondono con un 442 sghembo: Granito e Izzo sono il presidio arretrato, con Mana e Omo sugli esterni, Miniati regista, Giraldi attrezzista, DiDio e DiFlorio sceneggiatori al servizio delle star Luongo e Lovis. La partita ha un canovaccio chiaro: Rossi blocco basso e bianchi manovrieri. Losito, in grandissima serata, apre le danze ribadendo in rete una respinta dell'ottimo palladino su un diagonale di Russo. Risponde Di Dio, con la collaborazione decisiva di Emilio, al termine di una groppata sulla destra. Taiger riporta avanti i suoi con un preciso rasoterra dal limite, ma immediatamente Luongo pareggia, sfruttando un altro svarione avversario. I bianchi giocano meglio, i rossi sono molto concreti ma regalano cose incredibili. Taiger segna ancora con bel destro al volo, dopo respinta della difesa su tiro di Pipitone. Sempre il Pipit, ai minimi termini causa influenza, prima regala un gol a DiFlo e poi se ne divora uno colossale davanti a Palladino. Giraldi sfiora un gran gol di testa su calcio d'angolo. Si va al riposo così. La ripresa si apre con una bella giocata di Pipitone in verticale, con Losito bravo a dribblare il portiere e mettere in rete il nuovo vantaggio, per poi farne un altro ancora di rapina. I rossi sembrano poter prendere le giuste misure, ma un altro svarione di Emilio (con DiDio, che ringrazia) rimette subito in corsa i potentini. E fu così che, dopo tutte queste regalìe, i divitiani cedono nel finale, malgrado la lotta (basti pensare al fantastico salvataggio di Chiaps sulla linea).  Mallimaci, che doveva giocare braccetto ma di fatto farà l'ala destra, sgambetta Mana in area: rigore trasformao dal patavino con freddezza. Infine è ancora Luongo a trovare il gol del +2, proprio sul fischio finale, dopo una saponettata di Cappiello (se finora in infradito, stavolta a piedi nudi). Migliori in campo Miniati in bianco e Losito in rosso. Luongo comanda in due classifiche su tre. Alla prossima, l'annunciata defezione di Antonello spalanca le porte alla sfida delle sfide: Luongo vs DiDio. Ennesima potenza.

MoM: Losito - Miniati


PAGELLE 

DI JULIO VELASCO



Di Vito © 5.5

Chi vince festeggia, chi perde spiega. ADDOBBATO


Capanna 6.5

Si diventa fenomeni quando si ha un grandissimo talento e si lavora come se non lo si avesse. GIOVENTU'



Cappiello 5

L'errore non è un segno di incapacità ma fa parte del processo di apprendimento. AD MAJORA


Chiappetta 7

Allenare non è una scienza, è un'arte. Ci sono contenuti scientifici, ma è un'arte. La parola chiave è equilibrio: tra autorità e comprensione, per esempio. Non trovi mai un punto giusto, è una ricerca continua, devi essere motivato. Tu crei emozioni, non trasmetti solo nozioni: e questo va allenato, perché c'è anche un'intelligenza emotiva. RESILIENTE


Genovese 5.5

Io credo che il mondo si divida soprattutto tra brave e cattive persone. Poi tra le cattive persone ci sono anche dei vincenti, purtroppo. E tra le brave persone ci sono, purtroppo, anche dei perdenti. RIFLESSIVO


Losito 7*

Sono orgoglioso della squadra che ha vinto Mondiali ed Europei, ma sono altrettanto orgoglioso della squadra che ha perso le Olimpiadi di Barcellona. Per un motivo: perché abbiamo saputo perdere. Non abbiamo dato la colpa a un qualche fattore esterno. Abbiamo riconosciuto che l’avversario era stato più bravo di noi, punto e basta. CHAMPAGNE


Mallimaci 5.5

L’attaccante schiaccia fuori perché la palla non è alzata bene. A sua volta l’alzatore non è stato preciso per colpa della ricezione. A questo punto i ricettori si girano a guardare su chi scaricare la responsabilità. Ma non possono chiedere all’avversario di battere facile, di modo da ricevere bene. Così dicono di esser stati accecati dal faretto sul soffitto, collocato dall’elettricista in un punto sbagliato. In pratica, se perdiamo è colpa dell’elettricista. FUORI LUCE



Pepiciello 5.5

Uno non è un grande allenatore quando fa muovere i giocatori secondo le proprie intenzioni, ma quando insegna i giocatori a muoversi per conto loro. TRAVOLTO


Pipitone 5

Non riuscire a superare le difficoltà porta alla cultura degli alibi, cioè il tentativo di attribuire un nostro fallimento a qualcosa che non dipende da noi. CONVALESCENTE


Russo 6.5

Se sei pessimista, fare l'allenatore è quasi impossibile. L'ottimismo serve. Il che non significa pensare che se facciamo tutto benissimo vinciamo di sicuro: c'è anche l'altra squadra. Non basta fare le cose bene, dobbiamo farle meglio degli altri. TENACE



Taiger 6.5

Il ragazzino talentuoso prova la giocata più difficile. Prova ad attaccare nei due metri. E quando ci riesce alza le braccia per esultare, anche se prima ha tirato dieci palloni fuori. Noi maschi siamo così. A META'




(Il primo gol Di Dio)

Luongo © 7.5

I perdenti cercano alibi. I vincenti trovano soluzioni. TOP



Di Dio 7

Non è detto che il leader debba essere per forza un duro. SILENZIOSO



Di Florio 6.5

Il vero talento ce l'ha chi ha capacità di apprendimento e la mantiene nel tempo. TRENINO



Giraldi 6.5

In partita non si molla mai, questa è una regola. Secondo, no alibi: non spiegatemi perché non potete fare le cose. Terza, l'errore è parte dell'apprendimento. Perché se non metto anche questa, siamo i Marines. E a me i Marines non mi piacciono. Come modo didattico, parlo. PACIFISTA


Granito 6.5

Sembra che sforzarsi di essere buoni sia diventato un difetto. Se uno cerca il bene passa per idiota: un buonista, un falso. Non è così. L'educazione si basa sul reprimere certi impulsi che possono far male agli altri. GENTILUOMO




Izzo 6.5

La verità si vede dagli occhi e non dagli urli. APPOSTATO





Lovisatti 7

Gli schiacciatori non parlano dell’alzata, la risolvono. CHIRURGO





Manacorda 6.5

L’ideale assoluto avviene nel momento in cui l’allenatore non ha più niente da dire perché i giocatori sanno tutto quello che c’è da sapere. FILOBUS



Miniati 7*

Ai giovani io dico: voi dovete cercare di vincere il più possibile, ma non credete a chi dice che il mondo si divide in vincenti e perdenti. SAPIENTE



Omino 6.5

Il leader deve essere giusto. Pensiamo ai professori che abbiamo avuto a scuola. Ci sono stati professori esigenti, duri, che non perdonavano. E noi protestavamo, gli parlavamo dietro, ma mai con odio. Perché erano duri con tutti. Odiavamo quelli che avevano le preferenze, quelli ingiusti. PROF



Palladino 7

Basta poco per far emergere le risorse morali che hanno i giocatori. Io credo nell'uomo, nelle cose inspiegabili. Credo nella volontà, in particolare, nel carattere, nell'energia che viene fuori nei momenti meno pensabili. PRATICO


sabato 4 ottobre 2025

IV GIORNATA - ISCRIZIONI

 


Marinai di tutto il mondo, unitevi.


Centro Sportivo SAVIO - Via Norma, 5

 (Quartiere Prenestino/Malatesta)

MERCOLEDI'

 Ore 21.30 (campo a 11)


Flotilli


01. Pipitone Dario

02. Chiappetta Alessandro

03. Ominostanco

04. Luongo Luca ©

05. Izzo Luca

06. Giraldi Enrico

07. Di Dio Alessio 

08. Di Vito Luca ©

09. Palladino Fernando 👐

10. Pepiciello Raffaele

11. Mallimaci Gabriele

12. Lovisatti Marco

13. Capanna Alessandro

14. Hoti Taiger 

15. Miniati Giuliano

16. Losito Giacomo

17. Granito Federico

18. Russo Luigi

19. Genovese Daniele

20. Manacorda Alessandro

21. Cappiello Emilio 👐

22. Di Florio Antonello


(CLICCA SUL NOME PER VISUALIZZARE LO STICKER DEL GIOCATORE)

venerdì 3 ottobre 2025

III GIORNATA

 


Il Lonfo non vaterca né gluisce e molto raramente barigatta.

(F.Maraini)


Partita birgotta e sollanzante, mercoledì sera in quel del Savio. Giornata tre, si fà tre a tre. Dice il diverbio. Luongo è spariscente, DiVito ha l'affluvenza, la fascia spetta al duo Genovese-Antonelluzzo. La rosa è flunvia di grandi giocatori, i capitani si fanno attendere. Quasi alle otto, vengon pubblicate le sombanti formazioni.


I difloriani appaion subito irgunenti. La palla viaggia via leggiadra e il possesso è rubicondo. I Bianchi, però, stan lì - irzusi ed azziccati - a presidiare il fortincello con piglio gutturo e imperciato. La sblocca il tigrato, con diagonale sbuccelloso. Poi, tanto tanto tempo di garra invereconda. Fiocano tiri repingenti, interventi masculi, brandizioni imperborute e qualche legno. Hoti, Diflo, Giraldi e Manacorda curriccano gaudiosi, con leggiadra sberviorìa. Ma son poco turci. La difesa bianca (quattrocentosessanta verani in tre), protetta dalla imperegerrima pressione di tutti i comparicoli, tiene botta alla grandissima. Il pari par nell'aere, quando .... un clamoroso sborgaccione di un distratto genovese regala il due a zero agli avversari. Sembra la fine. Una sbergata così stenderebbe anche un vurgo. Ma il calcio è gioco antroso, imperecondo. I Rossi si sentono erculsiani, crogiolandosi nel loro bromo, e i bianchicci alzano il crestame. Accorcia un autogol divertintoso di Antonello, sul quale Emilio si amputa le mano, convinto che sia retroparlaggio.  Poi è il patagrappo a pareggiare, dopo sbervengosa serpentina da destra a manchia. Ma non è finita qui. Bianchi in vantaggio con il rapice Russo, lisco a ribadire in rete una respinta ganginosa di Emilione. L'impresa è a un passo. La ribalta è alla portata. Ma Terracciano, che ha il cuore grinfo, non se la sente di lasciare i rossi in triste albergorìa. E gli regala il pari con trottolante perversione. Pugna finale. Pipitone si esalta in porta. C'è spazio ancora per qualche legno e qualche osterbica legnata, poi finisce così. Con saluminico pareggio che lascia ugual la testa, ma cambia il corpo della classifica, attozzandolo notevolmente. Bravi tutti, partita ergica. 

Vedremo se avrete tutti il coraggio di continuare ad essere permi e arnumuglianti come l'altra sera.

Io non credo proprio.


MoM: Manacorda - Pipitone


PAGELLE METASEMANTICHE


Di Florio 6.5

La qualità non si discute. Organizza un squadra tosta e piena di talento, ma allla fine ha rischiato quasi di perdere. Massimo rispetto per le sonore legnate che ha preso in tutta la partita. ORBIGNATO

Di Flumeri 6

Consueto baluardo, stavolta soffre più del solito lo schieramento avversario, che gli cambia continuamente i punti di riferimento. Barcolla, ma non molla. TURCE

Cappiello 6

Davvero poco imipegnato, ma da quel poco che si è visto pare ancora on le infradito a portata di mano. Può permetterselo. ANTERMIANO

Hoti 6.5

Due gol, alcune giocate pregevoli, discreta continuità. Ma è stato comunque molto ben contenuto dagli avversari, sempre pronti a triplicare su di lui. SBERBELLOSO

Giraldi 6.5

Grandde rientro. La forma non può essere ottimale, ma la garra è sempre la stessa. In una squadra piena di solisti, taglia, cuce e porta la croce. SORBO

Manacorda 6.5*

Tanto dinamismo. A volte un po' fine a se' stesso, ma nel complesso efficace. Non lesina il randello all'abbisogna. STERMINCIATO

Mallimaci 6.5

Da' continutià alle recenti buon prestazioni, con meno spunto mgari. Ma con identica passione. LORNO

Losito 6-

Offre sponde e riferimento. Ma sovente s'emoziona sul più bello, lasciando il coito vagamente interrotto. Molto generoso. Questo non si discute. IRNO

Di Dio 6

Onesto mestierante del pallone, del credito finanziario e della chiesa luterana. Anche stavolta porta a casa la pagnotta e mette fieno in cascina per l'inverno. ERRIBERANTE


(il riscaldamento Bianco)

Geno 5.5

Stanco. Soprattutto mentalmente. Commette diversi errori e soprattutto non riesce a entrare in partita. Ha comunque il merito di aver diretto le operazioni con piglio sicuro. IMBERNOLATO

Capanna 6.5

Non sta bene. Inizia lento, poi cresce alla distanza. Combatte su tutto il fronte, fa a calci con Mally e DiFlu ed offre sempre un riferimento ai compagni. Non segna, ma ha giocato molto bene. SCHELLA

Pepiciello 6

Avere Hoti come dirimpettaio non è semplice. Non può non soffrire, ma la dignità e l'onore restano immacolati. ULLICANTE

Lovisatti 7

Continua come ha iniziato la stagione: oltre alle reti c'è di più! Tanto lavoro sporco, tanti recuperi difensivi e tante botte date e prese. Sta diventando un leader completo. BOSTICO

Pipitone 7*

Anche lui continua come ha cominciato. Ovvero con un'altra bella prestazione di qualità e sostanza in mezzo al campo. In porta è stato insuperabile. Si è molto divertito.  E si vede. BEMBOSO

Chiappetta 6.5

Prova coriacea da centrale dietro. Non concede centimetri a Losito e si distingue anche per qualche bella avanzata pallalpiede, di bekembaueriana memoria. KAIMPER

Omino 6

Idem come Pepiciello. Altro dirimpettaio, ma serata di grande sofferenza e fatica. Ma lui in queste condizioni si esalta. PULTRONEO

Terracciano 6

Mezzo voto in meno per l'errore finale. Ma gioca una partita generosa, con diversi spunti di grande qualità. Alla prossima. MELZO

Russo 6.5

Ritrova il suo amico più caro: il gol. Parte in sofferenza, poi si scioglie nella seconda metà di gara, dove si distingue per alcune belle conclusioni ma anche per dei grandi recuperi in interdizione. RITROSSATO

sabato 27 settembre 2025

III GIORNATA - ISCRIZIONI

Trettrè!

Adesso tocca a te.


Centro Sportivo SAVIO - Via Norma, 5

 (Quartiere Prenestino/Malatesta)

MERCOLEDI'

 Ore 21.30 (campo a otto/nove)


Trittici


01. Pipitone Dario

02. Chiappetta Alessandro

03. Russo Luigi

04. Cappiello Emilio 👐

05. Mallimaci Gabriele

06. Terracciano Matteo

07. Di Dio Alessio 

08. Ominostanco

09. Pepiciello Raffaele

10. Giraldi Enrico

11. Losito Giacomo

12. Di Flumeri Gianluca

13. Genovese Daniele ©

14. Di Florio Antonello © 

15. Lovisatti Marco

16. Hoti Taiger 

17. Capanna Alessandro

18. Manacorda Alessandro

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19.  

20. 

21. 

22. 

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23. 

24.  

(CLICCA SUL NOME PER VISUALIZZARE LO STICKER DEL GIOCATORE)

venerdì 26 settembre 2025

II GIORNATA

 


W la fuga!

(antico adagio amazzone)


Sono bastate due giornate di campionato ed è già mini-fuga in classifica!

Luongo e Di Vito, unici due ad aver vinto entrambe le partite e ad essere a sei punti, saranno i prossimi capitani. E già promettono battaglia. Al pubetto, il potentino ha paventato una possibile assenza alla prossima. Il meneghino ha replicato con una settimana intesa di lavoro. Sarà pretattica? Ai soliti poster l'ardua sentenza. Il pomeriggio di mercoledì registra il panico sempre crescente della stellina Hoti, primo degli esclusi come già fu Cappiello mercoledì scorso. Il destino sarà il medesimo: nessuno si ritira, fuori dai giochi. Rosa ancora di qualità, condita da due portieri: Emilio (in ciabatte, col trofeo sottobraccio) e l'esordiente Palladino, che arricchisce con una prestazione generosa il già pasciuto contingente lucano. Capitan Genovese conferma il blocco che tante gioie gli ha dato alla prima giornata, rinunciando al solo Di DiVito ma accaparrandosi Lovisatti. Luongo punta sul "fattore-Di". Dentro i lucani, con Chiaps centrale dietro, Miniati metronomo, DiVito-DiFlo liberi di inventare e DiBello a fargli da spalla davanti. Queste le formazioni complete.


La prima metà di gara è di impronta rossa. Pipitone sgambetta allegramente, mancini e Lovisatti fanno danni seri alla difesa avversaria, coadiuvati da un Mallimaci in gran serata, il cui duello rusticano sulla fascia destra con granito rappresenterà uno dei temi tattici di maggiore interesse della partita. Apre le danze mancini, che insacca da due passi un grande assist di Lovisatti dalla destra, dopo pregevole azione personale. I Bianchi, inizialmente frastornati, vacillano, ma trovano comunque il pari con DiBello, che insacca da due passi dopo batti e ribatti in area. Poi Pipitone porta i suoi sul 3-1, segnando  un'inzaghesca doppietta in tap-in: di testa dopo gran tiro di mancini (traversa-linea) e di piede dopo conclusione del patavino, respinta corta da Palladino. tre a uno rosso. Sembra il preludio per una serata di gala dei diavoletti, ma il calcio è uno sport umorale e i bianchi si assestano e cambiano marcia. Il trio mediano Miniati-DiVito-DiFlorio inizia a mettere in mezzo i due centrali avversari, Chiaps serra le file dietro, mentre la tecnica di Luongo davanti (bello il duello con un Romano e i suoi duetti con Di Bello) inizia ad aprire varchi sempre più grandi nella difesa avversaria. Malgrado altri due legni rossi (Lovis-Mancini) i papalini la ribaltano in venti minuti. Per due volte DiFlorio viene smarcato da posizione interessante e per due volte fa centro (diagonale stretto e tiraggiro), poi è Chiappette, su respinta corta di Emilione, a trovare il sorpasso. Luongo allunga sul 5-3 con un tiro dal limite, sul quale è decisiva la sofrtunata deviazione di Romano, che spiazza Cappiello. Manca meno di mezzora, capitan genovese arretra per lasciare libero Romano e i suoi trovano comunque la forza di ritornare in partita: Lovisatti si inventa un diagonale strettissimo da posizione defilata ed è 4-5. A questo punto, un piccolo malessere costringe Mancini ad uscire dal campo fino alla fine, lasciando i suoi in otto (nessuno pensa di chiamare Ettore....). Cavallerescamente seguito, dopo una decina di minuti, da Antonello. I bianchi mettono gli avversari a torello e scavano una voragine nel risultato, segnandone altri tre e portandosi sul 8-4. Vanno in gol ancora Luongo (due volte, una di tacco molto bella) ed il tanto vituperato Di Dio (solito tiro a giro dalla destra). Lodevole l'orgoglio finale dei genovesi, che evitano il -3 grazie ai gol di Lovisatti (su erroraccio avversario) e poi con mallimaci, che suggella un'ottima partita ed una bella azione Pipitone-Lovisatti, conclusa con un altro grande assist del patavino, segnando da due passi. Finisce così, poi tutti a mangiare e bere, come sempre. Nella classifica generale, dietro ai fuggitivi, c'è un mucchione a quattro punti. Fra i marcatori, vola Luongo (5), davanti a Lovis e Mancio (3). Nella classifica MoM, Pipitone e Luongo si uniscono ai predecessori. 

Tutti sul pezzo. Alla prossima! 


MoM: Pipitone - Luongo


PAGELLE BISLACCHE

(la concentrazione di Emilio Cappiello)



LUONGO 7.5*

Due partite, due vittorie, cinque gol, tante giocate. inizio col botto. il grande scrittore Edmund Friend, nel suo romanzo "Heart book", scriveva in tema di etica e filosofia morale "La domanda è sempre la stessa. Ce la poniamo nella vita, nello sport e nei nostri rapporti umani: durerà?". Come si chiedono spesso le sue numerose concubine. STILO


DI VITO 7

Il medico indiano Fashi Adacapitan ritiene che le persone che sviluppano allergie clinicamente immaginare (manifestando però realmente i sintomi fisici, a volte in modo devastante) sono particolarmente sensibili all'arte, al design, alle lusinghe ed al caciucco livornese. Essi possono superare la loro psicofobia con un semplice esercizio, sostiene Fashi: vincendo la Ringhioleague. ALLERGICO


PALLADINO 6

All'esordio nella Lega, al pubetto si è detto sorpreso dall'intenso livello agonistico della partita, tralasciando ogni commento sulla qualità calcistica. Comprensibilmente.  Mi ha ricordato il discorso al parlamento del senatore coreano Par Ah Tutt, prima di essere internato dal regime: "Se qualcuno in quest'aula può dichiararsi innocente, pari un rigore. O taccia per sempre!". RESPINGENTE


DI BELLO 6.5

Trottolino amoroso dudùdadadà, interprete finissimo del piedeperno, dialoga col suo capitano con perizia e devozione, trovando anche la via della rete. L'apice della sua partita si materializza quasi alla fine, quando sopravvive ad un intervento di Emilione in contrasto, paragonabile ad un autotreno a quattordici pneumatici che s'infrange contro una berlina. E' quella l'impresa della serata. SORVIVOR


DI FLORIO 7

Inizia giocando a nascondino. Anzi, a un-due-tre, stella di squidgamiana memoria. Poi deflagra, con tanto di doppietta. Luce rossa, luce verde, a lui poco importa. il noto calciatore inglese  Giorgio Migliore diceva: "Ho speso tutti i miei soldi in alcool, donne o auto di lusso. Tutto il resto l'ho sperperato". Lui fa l'esatto opposto, ovvero non sperperare nulla e puntare solo al go'.

BOMBAROLO


DI DIO 6 

Il suo voto è stato l'oggetto di discussione principale del dopopartita al pub. I suoi amici (begli amici) spingevano per un voto scillante fra il 4.5 e il 5. Lui si ispira al collega Russo e sornia. Intanto, l'anno scorso ha messo tutti i corregionali alle spalle e quest'anno è a quattro punti e due gol.  Come diceva Girolamo Bimballerini, con perifrastica passiva: "Stocazzo". Ottavo nano. GONGOLO


GRANITO 6.5

Non si hanno cognomi a caso. Uno che si chiama Granito non può essere punta. Affronta il suo lato zen, contestualmente a quello della disciplina marziale. Nel suo diverbio sportivo con Mally c'è tutta l'essenza del calcio e della vita: menamose abbestia. MITILE IGNOTO



CHIAPPETTA 6.5

Inizia in mediana, poi si sistema in difesa. Soffre un po' il patavino, ma alla fine se la cava alla grande, trovando anche la via del gol sugli sviluppi di un angolo. e nessuno può mettere Chiaps in un angolo. balla, amico, mio finché sei in ballo. Come ti avrebbe senz'altro consigliato Patrick Swayze, VOLEVO DIRTY: "DANCING!"


MINIATI 6.5

Dicono che  Ordèn Maximo Mediano, rivoluzionario messicano del diciottesimo secolo, prima di lanciarsi all'attacco del nemico, avesse una serie di rituali propiziatori, fra i quali esercizi per trovare equilibrio, ritmo, passo e sostanza. il nostro divo Giulio non sa' chi sia Ordèn, ma (come il calabrone) lui vola lo stesso. MESSICANO



(Luca Luongo, ancora un volta fra i migliori in campo)



GENOVESE 5.5

Parte forte, poi si scioglie progressivamente, uscendo anche mentalmente dalla partita. Padre Antraco Putrolino, missionario salesiano i Malawi, consigliava ai fedeli di riflettere sull'esistente, senza però considerare il persistente. Cosa volesse dire non lo ha capito nessuno, ma il Geno di mercoledì mi ha ricordato un po' un Putrolino. SALESIANO


OMINOSTANCO 6

Nelle serate buie e tempestose, solo gli uomini duri riescono a camminare ritti in mezzo alla bufera. Il Nostro è fra quelli. Ma questo non vuol dire che non ci si sia bagnati parecchio. Ha di fronte gente che trotta, che spinge, che sgamba. Lui è lesto a sfoderare la sua colt. Ma quando un uomo col fucile incontra un uomo con la pistola... LEONE



LOVISATTI 7

Altra serata di croci sulle spalle, di espiazione, di sofferenza. L'inferiorità numerica lo penalizza ancor di più, ma lui reagisca, tira, segna, offre assist e sponde. Poi, s'incazza su un fallo laterale del tutto inutile, regalando uno sprazzo di passato in una serata presente. MARTY MC FLY



PEPICIELLO 6

"Quando dai il fritto, gode chi ha fegato" dice un vecchio detto molto comune fra  i gastroenterologi. Lui il fritto lo dà sempre, su questo non ci piove, ma stavolta gli avversari piovevano da ogni lato. Era come chiedergli di friggere la pastasciutta, di bere il cappuccino col gulash. Lui certe cose non le fa! IMPERTERRITO



MANCINI 6.5

Inizia alla grande. Forse troppo, a conti fatti. Segna un gol relativamente semplice, ma poi coglie due legni clamorosi con altrettante conclusioni bellissime. Tradito ancora un volta dal suo cuoricino nel finale, stavolta ci ha fatto pure preoccupare, visto che non passava. Al cor gentil, rempaira sempre amore. GUINIZZELLO


ROMANO 6.5

Non era convinto, stavolta. L'aveva detto. Col senno di poi (chiedetelo alle fosse) forse sarebbe stato opportuno avanzarlo, quantomeno nel finale. Ciò non vuol dire che abbia lesinato, mica è un lago. Semmai una cruna. Ma c'è qualcuno lo vorrebbe ridurre rocchetto. E a lui non sta bene. Ricordatevi la lezine: non chiedete a un ago di essere cruna o rocchetto. SINGER


CAPPIELLO 6 MENO MENO

Vinto il trofeo, reduce da vacanze oltreoceano, si presenta al campo metaforicamente in ciabatte. I bagordi, lo sappiamo, si pagano. Il "meno meno" del voto è chiaramente relativo ai brevi minuti rtascori fuori dai pali, durante i quali riesce a rimediare un'accusa per omicidio colposo. Adesso, come direbbe il famoso personale trainer nepalese Tirimet Inrig "E' il momento di prendere in mano la tua vita, anche se così sembrerai una teiera". INFRADITO


MALLIMACI 7

"Basta spostare un baricentro in avanti, pur di pochissimo, che gli effetti potrebbero essere devastanti" sostiene il fisico teorico cambogiano Ma Nah Kord, facendo l'esempio del boccale di birra sul bordo del tavolo. Così è stato per il Mally che, aperto all'ala, ha potuto finalmente provare a volare. tanta pinta, bei controlli, tante botte con Fede, assist e gol. TOP GUN





PIPITONE 7*

Gioca una prima metà di gara molto intesa, condita da due gol e un assist, oltre a tanata quantità. Finisce per esser preso in mezzo, a torello, e spomparsi come nemmeno quando eri giovine e facevi le marachelle che non si possono dire. Alla fine ha poco da rimproverarsi. Ma lui se lo rimprovera lo stesso. AUTOCRITICO