sabato 13 dicembre 2025

XIV GIORNATA - ISCRIZIONI

 


Fascio a me ???


Centro Sportivo SAVIO - Via Norma, 5

 (Quartiere Prenestino/Malatesta)

MERCOLEDI'

 Ore 21.30 (campo a otto/nove/undici)

 

OliveGreche


01. Pipitone Dario ©

02. Mancini Stefano

03. Russo Luigi

04. Genovese Daniele

05. Izzo Luca

06. Pepiciello Raffaele

07. Lovisatti Marco

08. Giansante Fabrizio (Amico Lovis)

09. Chiappetta Alessandro

10. Capanna Alessandro

11. Di Vito Luca ©

12. Mecozzi Gianmarco

13. Mallimaci Gabriele

14. Di Flumeri Gianluca

15. Manacorda Alessandro

16. Hoti Taiger 

17. Miniati Giuliano

18. Granito Federico

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19. Ominostanco

20. Giraldi Enrico

21. Di Dio Alessio

22. Di Bello Simone

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23. Patacchiola Fabio

24.  

(CLICCA SUL NOME PER VISUALIZZARE LO STICKER DEL GIOCATORE)

XIII GIORNATA


 L'importante è partecipare.

(P. De Coubertin)


Alla faccia degli juventini, finisce senza alcun vittorioso questa tredicesima giornata di ringhioleague. Fra i due litiganti (Pipitone e Luongo, con prima scelta), infatti, ha goduto soprattutto chi non c'era. E va sottolineato che ... non c'era Pepiciello! Dopo 58 presenze consecutive, ha abdicato. Ma tornerà subito, non preoccupatevi. Non c'è nemmeno DiVito, secondo in classifica, così come sono assenti DiFlo, DiFlu e Chiaps. Torna invece Romano, si conferma il blocco potentino, c'è anche Graziosi in porta. Alle 19 i capitani si chiudono in conclave. Ipso factae habemus squadrae. Alea jacta est. Ejaculatio precox ora pro nobis.


Luongo punta tutto sul trio offensivo delle meraviglie e sul portiere fisso, schierando Cominato centrale difensivo e Di Dio largo a destra. Ma il Pipit risponde intasando la mediana. Miniati fa il terzino come anche Mancini, Russo è il jolly che ricoprirà tutte le posizioni del campo, in base alle rotazioni in porta, e l'asse Romano-Patacchiola-Ruvio si dimostra efficace. Quest'ultimo, all'esordio, sarà autore di una buona partita, da riferimento offensivo, con divertente alternanza di sprizzi di classe e errori marchiani. Ma andiamo con ordine. Non si fa in tempo nemmeno a battere il calcio d'inizio, che i rossi sono già in vantaggio. Palla a Luongo (schema fisso del match), rimpallo fortunato con Miniati, doppia finta e destro implacabile dal limite dell'area. Uno a zero. Bianchi frastornati e rossi che controllano la manovra per i primi dieci minuti, guadagnando due, tre angoli e provando dalla distanza con Hoti e Lovis. Ma i bianchi crescono col passare dei minuti, guadagnando campo e facendo valere il buon tasso tecnico complessivo. Il pareggio nasce da un'invenzione in verticale di Patacchiola per Pipitone, che mette in mezzo forte e rasoterra di dalla sinistra, costringendo Granito all'autogol, pur di anticipare il diretto avversario. In questa fase i bianchi ribaltano l'inerzia, giocando una ventina di minuti davvero ottimi. I rossi, invece, sono tutti nelle giocate di Luongo, davvero incontenibile. Capanna segna prima il due a uno e poi il tre a uno. Dapprima, ricevuta palla sulla destra, si accentra in dribbling e fredda Graziosi sul primo palo, quindi approfitta di un'indecisione fra Granito e Graziosi per beffare quest'ultimo addirittura con un tunnel di tacco. A metà partita i Bianchi sembrano poter dominare, ma qui subentrano due fattori: la sfiga e superLuongo. La sfiga perché i pipitonidi chiuderanno la partita avendo preso ben cinque legni! li riassumo in odine sparso: palo esterno di Russo da posizione defilatissima, palo di Ruvio su punizione a Graziosi battuto, traversa di Patacchiola con mirabolante sinistro di mezzo volo dal limite, palo scheggiato da Mancini in diagonale, traversa di Pipitone con sinistro in drop da lontanissimo. oltre a ciò, si ricordano un paio di gol mangiati in modo esorbitante da Ruvio (di testa e a tu per tu col portiere) e da Mancini in diagonale. Sempre Mancini, proprio all'ultimo, vedrà uscire di due centimetri un sinistro al volo straordinario. In tutto questo scialare, i luonghidi sono invece di un cinismo micidiale. Luca trova il gol praticamente ad ogni palla toccata. E ne fa tre di fila. Praticamente uguali: palla per lui, dribbling, controdribbling, finta e controfinta e poi tiro secco nell'angolo. Mancano venticinque minuti e adesso sono avanti i rossi 4-3.  Ma non è tutto: mani di Mancini in area su botta di Hoti e calcio di rigore, che lo stesso Taiger trasforma con freddezza. Cinque a tre. Ma i bianchi dimostrano un gran cuore. Con un finale d'assalto la rimettono in carreggiata. Russo ritorna al gol con un bel sinistro secco sul primo palo dal limite dell'area e quindi Ruvio, di testa su corner, la schiaccia nell'angolo. Finisce così, con un pari salomonico e con tutti al pub. Pipitone si guadagna il natale da primo in classifica, Mancini (partita sontuosa sulla fascia sinistra) vola nei MoM e Luongo nella marcatori per adesso non conosce ostacoli. Ci aspetta l'ultima prima della sosta. 

Ma la Ringhio non sono i cento metri. La Ringhio è una (Dieco Armanto) Maratona.


MoM: Luongo - Mancini


PAGELLE OLIMPICHE

(Pipitone mette a suo agio Luongo mentre si fanno le squadre)


Luongo (c) 7.5*

Alla vigilia era dato per stra-favorito. alla fine il pari gli deve bastare. in campo, non si tiene. Ne fa quattro (uno bellissimo, dribblando tutti, anche il portiere, in un fazzoletto) ma potevano essere otto. Da capitano, qualche scelta ha sorpreso. Ma lui punta sempre a fare incetta di medaglie, in ogni classifica. MICHAEL PHELPS (NUOTO)

Granito 6

Partita rude, senza troppi fronzoli e con pochi inserimenti. Il duello con Capanna assume, con l'avanzare del match, contorni da saloon. Qualcosina forse poteva risparmiarsela, ma alla fine porta a casa la pagnotta. LASHA TALAKHADZE (SOLL. PESI)

Di Dio 5

Asfaltato da un Mancini in stato di grazia, gli tocca pure sentire gli sberleffi dei suoi presunti amici al pub, che invocano un quattro in pagella. Ma intanto è lui il detentore della maglia a pois. STEVEN BRADBURY (SHORT TRACK)

Ominostanco 6

Lotta e combatte, giocando una partita ordinaria. Direi "seria" per usare un termina gasperiniano. Corre tantissimo. CARL LEWIS (ATLETICA)

Cominato 6

Eravamo abituati a vederlo fra i pali, ce lo ritroviamo al centro della difesa con maglia del Manchester, numero 31 di Matic. un paio di svarioni, ma alla fine se la cava col mestiere. MARCO GALIAZZO (TIRO CON L'ARCO)

Mecozzi 6.5

Gli tocca fare legna per tutti, nella praterie sconfinate di una mediana in cui praticamente c'è solo lui. Canta, porta croce e fischietta pure, contemporaneamente. Unico neo: un gol divorato dalla cortissima distanza. Prestazione muscolare. JURY CHECHI (ANELLI)

Hoti 6

Segna su rigore, gironzola allegramente per il campo, però non incide ai livelli che il suo capitano sperava, complice anche un fastidio muscolare che si porta dietro da un po'. Prestazione comunque sufficiente. Si presenta al campo in giacca e cravatta. Sarebbe già bastato questo per ottenere un buon voto. HERMANN WEINGARTNER (GINNASTICA ARTISTICA)

Lovisatti 6

Anche lui non brillantissimo. Luongo gli toglie il suo spazio vitale e lui è costretto a girare più a largo. Sterilizzandosi progressivamente. AMOS MOSANER (CURLING)

Graziosi 6

Due belle parate, un'uscita decisiva, ma anche qualche piccola indecisione, vedi gol di tacco di Capanna o primo palo di Russo. Ma resta comunque tanta roba averlo fra i pali. LARS PETER RIEDEL (LANCIO DEL DISCO)


(Luca Luongo a fine stagione)


Pipitone (c) 6.5

Continua il suo cammino ancora con un buon risultato, fra l'altro ottenuto in rimonta proprio quando le cose sembravano mettersi male. Buon segnale. Arriva al campo in condizioni pessime, causa influenza, ma sfodera una prestazione generosa, condita dall'assist per l'autogol di Granito e da un traversa di sinistro che ancora trema. Avanti così. ABEBE BIKILA (MARATONA)

Mancini 7*

Si divora Di Dio con un contorno di patate e cavoletti di bruxelles. Pur partendo da terzino, slalomeggia sulla fascia di competenza con perizia e devozione. Sfiora un paio di gol (uno bellissimo al volo di sinistro) e garantisce legna e mirra al contempo. In quantità industriale. Magic moment. ALBERTO TOMBA (SCI)

Ruvio 6.5

All'esordio, dimostra di avere un buon piede e senso della posizione. Adepto del motto "attaccante de panza, attaccante de sostanza", segna il gol del decisivo pari, facendosi così perdonare un paio di errori sottoporta. Da riproporre. RYAN CROUSER (LANCIO DEL PESO)

Romano 6.5

Decisivo. Uico difensore di ruolo, comanda la difesa con la solita grinta e lucidità. Luongo è in un momento pazzesco, ma lui sta lì. A testa bassa. Pedalando. TADEJ POGACAR (CICLISMO)

Miniati 6.5

Pipitone lo inventa esterno basso a destra, per iniziare l'azione con lucidità, e la mossa si rivelerà azzeccata. Ottima partita, anche per generosità. DANIELE GAROZZO (SCHERMA)

Patacchiola 7

Altra partita di altissimo livello. Concentrato di raziocinio e visione d'insieme, garantisce ancora un volta quantità e qualità, il tutto mescolato a tiro dalla distanza e verticalizzazioni. Pacchetto completo. Vola alto. DUPLANTIS (SALTO CON L'ASTA)

Di Bello 6.5

E' anello di congiunzione fra le linee. Uomo di taglio e cucito. Si guadagna le solite sette, otto punizioni. E stavolta non c'era Geno! Bravo comunque, il DiBello. Unico potentino tralasciato da Luongo. Dente avvelenato. MASSIMO STANO (MARCIA)

Russo 6.5

Il suo capitano lo ringrazia. In base alle rotazioni, ha fatto terzino destro e sinistro, centrale di centrocampo, ala destra e sinistra e prima punta. Tornando anche al gol. Prezioso. SOTOMAYOR (SALTO IN ALTO)

Capanna 6.5

Prima metà di gara di gran livello. Doppietta, fa impazzire Granito. Provocato, quando il gioco si indurisce lui s'incupa e u po' sparisce. Fa rima e c'è. Quando si accende, però, determina. IGOR CASSINA (PARALLELE)

sabato 6 dicembre 2025

XIII GIORNATA - ISCRIZIONI

Chiaps si avvicina a Pipitone per discutere tranquillamente su una decisione controversa durante l'ultima partita

 

Centro Sportivo SAVIO - Via Norma, 5

 (Quartiere Prenestino/Malatesta)

MERCOLEDI'

 Ore 21.30 (campo a otto/nove/undici)

 

Santarellini


01. Pipitone Dario ©

02. Granito Federico

03. Mancini Stefano

04. Capanna Alessandro

05. Ominostanco 

06. Cominato Andrea (difensore)

07. Russo Luigi

08. Luongo Luca ©

09. Di Bello Simone

10. Hoti Taiger

11. Di Dio Alessio

12. Ruvio Mario Orazio (Amico Taiger)

13. Lovisatti Marco

14. Patacchiola Fabio

15. Mecozzi Gianmarco

16. Romano Francesco

17. Graziosi Andrea

18. Miniati Giuliano

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21. 

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(CLICCA SUL NOME PER VISUALIZZARE LO STICKER DEL GIOCATORE)

giovedì 4 dicembre 2025

XII GIORNATA

 

Omino potrà dar toponimo.

E Dario poi rade.

O solo io lo so?


Da bambino ero affascinato dai palindromi: mi capitava spesso di cercarli nelle targhe delle macchine, facendo a gara con i miei fratelli, e ogni volta era una festa quando ne trovavo uno (tipo: NA F57275, eh sì, negli anni ’80 del secolo scorso c’erano ancora le targhe con le sigle delle provincie). Oppure mi capitava di incrociarli in qualche racconto d’avventura (radar, ingegni, ossesso) o nelle riviste di enigmistica che fregavo a mio nonno (otturatutto, i topi non avevano nipoti). E poi ancora gli anni palindromi (quelli recenti: 1991 e 2002; il prossimo sarà il 2112 quando si giocherà la 105esima edizione della Ringhio League, pandemie o guerre nucleari permettendo) e le date palindrome (l’ultima è stata il 22 febbraio 2022, la prossima sarà il 3 febbraio 2030). 

I palindromi hanno una storia antica, risalente a circa il 70 d.C. con i primi esempi trovati nei graffiti romani di Ercolano, come il famoso "Sator Arepo Tenet Opera Rotas" (che significa: "Il seminatore (Sator) con il suo aratro (Arepo) tiene (Tenet) le ruote (Rotas) delle opere (Opera)"). Il termine stesso palindromo deriva dal greco palin ("di nuovo") e dromos ("percorso"), quindi un percorso che si può fare in entrambi i sensi. La loro popolarità è perdurata nei secoli, trovando espressione in diverse culture e nel corso del tempo si sono evoluti, diventando non solo un gioco di parole ma anche uno strumento letterario per creare enigmi e opere complesse, come i poemi palindromi. A questo proposito, mi sono di recente imbattuto in un racconto, interamente palindromo, piuttosto lungo (di circa cinquemila parole). Si chiama 11 luglio 1982, l’autore è di Giuseppe Varaldo e racconta la finale dei mondiali di calcio del 1982 vinta dall’Italia sulla Germania (lo trovate a questo link: https://iocredonellapatafisica.wordpress.com/2014/11/11/racconto-palindromo-di-giuseppe-varaldo/).


Cronaca della partita


In una fredda serata di inizio dicembre va in scena la dodicesima giornata della Ringhio League 2025/26. Dopo i disguidi della scorsa settimana, si torna al Savio, ma sul campo piccolo: le iscrizioni fino al lunedì sera/martedì mattina si aggirano nell’ordine di 18/19 e per non rischiare pasticci da parte del buon Cristiano ci si accontenta di giocare 9 vs 9, anche se nelle ultime ore ci saranno altre iscrizioni che avrebbero potuto spostare la partita sul campo a 11.

Per la quarta volta consecutiva i capitani sono Pipitone e Omino, con quest’ultimo che per la prima volta ha la prima scelta per le formazioni e decide di puntare su una squadra più solida e strutturata, cercando di coprire al meglio ogni zona del campo; Pipitone, dal canto suo, punta tutto sulla qualità in mezzo al campo e sul “blocco lucano”. Non ci sono portieri anche stavolta e quindi in porta si fa a turno; alle 21,45 le 2 squadre si schierano così: i Bianchi di capitan Omino con un prudente 3-3-2, al centro della difesa si piazza Chiaps con terzini Di Flumeri, Omino e Russo (cui viene chiesto ancora una volta di sacrificarsi), in mezzo al campo Geno, Mecozzi e Giraldi a supportare il duo d’attacco Lovis-Capanna. I Rossi di capitan Pipitone rispondono con un più arrembante con 3-4-1: Di Vito fa il centrale difensivo con Pepiciello e Mancini terzini; in mezzo al campo c’è tanta qualità con Patacchiola, Di Bello, Hoti Pipitone e Di Dio che si alternano, Luongo unica punta.


All’inizio del match i Rossi prendono subito il controllo del gioco e con fitte trame, grazie ai fini palleggiatori, cominciano a impensierire la difesa dei Bianchi. Dopo poco più di 5 minuti di giuoco la partita si sblocca con bel un gol di Di Bello dopo un pregevole uno-due con Taiger. I Bianchi reagiscono, grazie alla pressione offensiva di Lovis (che coglie anche un palo da posizione decentrata), e pareggiano con una bella azione di Capanna bravo a infilare il portiere avversario dopo una serpentina nella difesa rossa. Ma è una fiammata che si spegnerà presto, i Rossi – con calma – riprendono il controllo del gioco e si portano sul 4-1: prima Hoti approfitta di uno svarione difensivo dei Bianchi per andare a segno con un bel tiro da fuori area, poi Luongo trasforma un rigore causato da fallo di Chiaps su Di Bello e infine Mancini è bravo ad approfittare di un 2 contro 2 e a infilare il portiere avversario nell’angolino. A questo punto i Bianchi non si perdono d’animo e cominciano a imbastire una serie di azioni pericolose che poco a poco portano alla rimonta: Capanna segna il 2-4 con un’azione simile al primo gol, Mecozzi accorcia le distanze su imbeccata di Geno e Di Flumeri mette a segno il pareggio con il gol più bello della serata (stop al volo su assist di Omino e girata a rete da fuori area).

Nonostante la temperatura continui a scendere, gli animi in campo si scaldano parecchio: ci sono proteste dei Bianchi per un rigore negato a Capanna e proteste dei Rossi per un fuorigioco molto dubbio fischiato a Luongo lanciato a rete. E come sempre accade quando si comincia a parlare e a discutere troppo piuttosto che trottare in campo, la partita degenera: c’è qualche fallo di troppo e le proteste continuano, la partita diventa molto spezzettata e si fa fatica a trovare il ritmo giusto. I Bianchi comunque sembrano aver trovato la quadra e sfiorano addirittura il vantaggio con una girata di Russo, imbeccato da Mecozzi, dal limite dell’area che finisce di poco fuori. Nell’azione successiva Mancini mette a segno la sua doppietta personale, infilando ancora una volta all’angolino il portiere dei Bianchi, e poco dopo anche Hoti fa doppietta sfruttando una palla rubata a centrocampo all’infortunato Geno. Con le ultime forze i Bianchi provano di nuovo a riaprire la partita, ma in contropiede Di Dio segna il gol del definitivo 7-4 per i Rossi. La partita finisce con ben 5 minuti di anticipo per le ennesime proteste su un fallo chiamato su rimessa laterale dei Rossi.

In classifica generale Pipitone si porta a 29 punti, a +3 su Di Vito che scavalca Omino al secondo posto. Luongo e Pepiciello agganciano al terzo posto proprio Omino, e nelle prime posizioni risalgono anche Hoti e Mancini. In classifica marcatori Luongo arriva a 22 gol, Hoti accorcia a 16 gol, più dietro Di Dio e Mancini salgono a 6 reti stagionali. Tra i MoM seconda designazione in stagione per Di Flumeri e Mancini, che si portano nel gruppone di testa assieme a Lovis, Pipit, Patacchiola e Luongo.


PAGELLE PALINDROME



PIPITONE © 6 

Reduce da un pomeriggio da “fantozziadi”, si presenta al campo un po’ scarico. Imbastisce pur sempre una formazione con tanta qualità, che lo farà soffrire nella parte centrale della gara ma che alla fine la spunta sui battaglieri Bianchi. In classifica, pian pianino, comincia a staccare gli avversari. E la sete sale.


DI VITO 6.5

Vista l’abbondanza di piedi buoni nel centrocampo dei Rossi, si sistema al centro della difesa. Per la prima mezz’ora è un baluardo, poi soffre anche lui la rimonta dei Bianchi. Ma negli ultimi venti minuti è insuperabile. E la prossima partita avrà di nuovo la fascia al braccio da capitano. Onere sopporterà? Pare troppo sereno.


PEPICIELLO 6.5

Dalle sue parti scorrazza Capanna e per buona parte della gara gli tocca rincorrerlo. Ma lui non demorde e chiude in crescendo. E risale in classifica. Assalire rilassa. 


MANCINI 7*

Altra ottima gara, tanta corsa e qualità sulla fascia destra. E mette a segno una doppietta in cui abbina resistenza, caparbietà e precisione al tiro. Anche lui si porta nelle parti alte della classifica. Sì! Bene, bis!


DI BELLO 7

Vero jolly dei Rossi, parte in attacco e finisce terzino destro. Fa bene in tutti i ruoli, si esalta nelle giocate a due con Hoti e Luongo. Ha vinto tutte le partite che ha giocato in stagione (4 su 4), media punti notevole. È cane tenace.


PATACCHIOLA 7

Stesso discorso fatto per Di Bello: tanta qualità in mezzo al campo, da quando è rientrato non ne sbaglia una. Anche per lui 4 vittorie su 4 in stagione e media voti strepitosa. Alla bisogna tango si balla.


DI DIO 6

È il meno appariscente dei suoi, e in effetti viene spesso richiamato perché non gioca a uno-due tocchi. Però è sempre insidioso, come dimostra il bel gol che chiude la partita. Ero a dirottar trattori da ore.


HOTI 7

Svaria su tutto il fronte offensivo dei Bianchi. A volte sembra assentarsi dalla partita, ma in realtà sta solo aspettando il momento giusto per piazzare la zampata decisiva. Ergiti, tigre!


LUONGO 6

Questa volta va a segno solo su rigore, ma fa tanto lavoro di squadra per i suoi compagni. Meno preciso del solito sotto porta, quest’anno in effetti ci ha abituato a numeri da cecchino. E le mie sei mele?




OMINOSTANCO © 6

Disegna una formazione accorta, che soffre troppo all’inizio della partita. Poi, da buon capitano, dà la scossa, e la squadra si riprende. Peccato per il finale, poteva andare diversamente. Omin’omonimo.


DI FLUMERI 7*

Il migliore dei suoi, non solo per le chiusure difensive ma anche per le proiezioni offensive. Pregevole il gol che dà il pareggio ai Bianchi. È l’ultimo ad arrendersi. Ora corro, caro! 


CHIAPPETTA 6

Solita prestazione di garra, se la deve vedere con i Rossi che gli sbucano da tutte le parti. Tiene in piedi i suoi con l’ennesimo salvataggio sulla linea di porta di questo inizio di stagione. Ivi lui giovedì vide voi giulivi.


RUSSO 6.5

Capitan Omino ha le idee chiare appena mette piede in campo: anche stavolta lo schiera terzino. E lui, come Garibaldi, obbedisce. E gioca una buona partita, attenta e di spinta quando può. Era d’uso sudare.


GENOVESE 6

Schierato centrale di centrocampo, avverte la tensione quando la squadra va sotto nel punteggio e si innervosisce per i falli procurati e subiti. Chiude zoppicante. Omissis: è tesissimo! 


GIRALDI 6

Gioca una buona partita fin quando riesce a stare dietro i centrocampisti dei Rossi. Poi, complice la fatica, cala un po’ nel finale. Acidità fatidica.


MECOZZI 6.5

È il più attivo dei Bianchi a centrocampo, tanta sostanza nei duelli con i Rossi. Si toglie anche la soddisfazione del gol, meritato. I tipici bicipiti. 


LOVISATTI 6

Parte molto bene, con un pressing ultra-offensivo che prima lo porta a sfiorare il gol (palo da posizione defilata) poi a rubare palla e servire Capanna per il gol che riapre la partita. Anche lui nel finale si innervosisce per le tante proteste sugli episodi dubbi, e si disunisce un po’. Ateo? Poeta!


CAPANNA 6.5

Nella prima mezz’ora tiene a galla i Bianchi con i suoi guizzi e la doppietta. Poi anche lui, protagonista nell’azione del rigore negato, si fa prendere da un po’ di nervosismo e diventa meno preciso. È Capanna, pace.


sabato 29 novembre 2025

XII GIORNATA - ISCRIZIONI

 

Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre; perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te.

 (Ezechiele 25:17)


 

Centro Sportivo SAVIO - Via Norma, 5

 (Quartiere Prenestino/Malatesta)

MERCOLEDI'

 Ore 21.30 (campo a otto/nove/undici)

 

A posto lì


01. Pipitone Dario ©

02. Mancini Stefano

03. Ominostanco ©

04. Russo Luigi

05. Luongo Luca

06. Di Bello Simone

07. Lovisatti Marco

08. Chiappetta Alessandro

09. Di Vito Luca

10. Di Dio Alessio

11. Patacchiola Fabio

12. Capanna Alessandro

13. Mecozzi Gianmarco

14. Hoti Taiger

15. Genovese Daniele

16. Di Flumeri Gianluca

17. Pepiciello Raffaele 

18. Giraldi Enrico

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19.  Graziosi Andrea 👐

20. 

21. 

22. 

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23. 

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(CLICCA SUL NOME PER VISUALIZZARE LO STICKER DEL GIOCATORE)

venerdì 28 novembre 2025

XI GIORNATA

 

Datemi per favore la mia giungla e non fatemi fare come quelli di Faenza

che quando non ce l'hanno, fanno senza.

(Ivan Graziani - Tigre)


Finisce con un altro "+3" e con un altro scossone forte alla classifica, quest'undicesima giornata di ringhiolega. Pre-partita tumultuoso, con molte defezioni e con Cristiano che ci annuncia che il campo a otto è occupato per un disguido. I ventidue sono una chimera, ci si rifugia in un nuovo campo a Tor sapienza, dalle dimensioni simili a quello del Savio ad otto, comprensivo di lussureggianti spogliatoi stile "container", caldi come una stalattite di ghiaccio su di una grondaia. Manca tanta gente d'alta classifica, bomber Lovisatti e DiFlo su tutti, e c'è un solo portiere a disposizione (Graziosi). C'è anche un nuovo adepto, Danilo Messineo, che giocherà in rosso. C'è perfino chi pensava di essersi iscritto e invece no (DiFlu). I capitani (soliti Omino-Pipitone) si sentono, si contendono i tanti calciatori a disposizione e quindi partoriscono le seguenti formazioni.


Come la scorsa volta, Omino si abbuffa in difesa, confidando nei guizzi del duo Hoti-Capanna davanti, supportati da Mecozzi, mentre Pipitone punta tutto sulla trazione anteriore, coi feticci DiVito, Luongo e Patacchiola e la scommessa Danilo, che non deluderà. Entrambi i contendenti iniziano con formazioni spurie, per poi passare presto ad uno speculare 2-4-1. Ad inizio partita, i pipitonidi faticano a trovare i giusti riferimenti e subiscono il veemente avvio avversario. Prima Granito colpisce il palo con imperioso stacco su corner di DiDio e poi gli ominidi vanno avanti: Hoti dalla media distanza con tiro radente che Graziosi non vede partire. Pipit corre subito ai ripari: sposta Giraldi all'ala e soprattutto Messineo centrale difensivo accanto al Di Vito, con risultati immediatamente apprezzabili. Il pareggio, infatti, è subitaneo con Luongo che inaugura una serata di raro cinismo (alla fine, ne farà cinque!) freddando di piatto l'estremo avversario, dopo dribbling insistito in contropiede. I rossi prendono campo, approfittando del momento, e si portano aventi fino al 3-1. Patacchiola di forza, dal limite, una corta respinta della difesa e ancora Luongo da sinistra a incrociare (dopo palla persa bianca in uscita), dopo aver superato Omino in dribbling. Sembra il preludio a un match in discesa per i purpurei, ma non sarà così. Reazione bianca che nasce da un rigore contestato (sbracciata di DiVito su Chiaps) e realizzato da Taiger. Sbandamento rosso e pareggio di Chiappetta, lesto a spizzare sul primo palo una punizione tesa in mezzo, ancora di Hoti: 3-3. 'Sliding door' della partita: la straordinaria parata di Graziosi su mirabolante destro al volo di Mecozzi. Per tutti era gol, non per il nostro Andrea che, con un prodigioso intervento, devia in angolo fra il tripudio (o la disperazione) generale. Dal possibile 4-3 si passa, come da dura legge del calcio, al nuovo sorpasso rosso, grazie a un pregevole sinistro a giro da fuori, ancora a firma di un lussureggiante Fabio Patacchiola. I bianchi schiumano e si riversano in avanti cogliendo più d'un legno e trovando ancora Graziosi pronto su conclusione di Chiappetta. Luongo, micidiale in contropiede, ne fa altri due in fotocopia, uno dei quali innescato da un pazzesco sombrero di tacco di Patacchiola. Ultima reazione bianca con bel gol di Capanna, palombella di testa su pennellata di DiDio e poi si chiude con il 7-4 finale, sempre di Luongo in contropiede e col palo di Pipitone proprio allo scadere. Con questo risultato, il Pipit scavalca l'Omino in vetta, portandosi dietro anche DiVito che risale fino al terzo posto in solitaria. Nei marcatori, Luongo dilaga (21 gol in 8 partite), davanti a Hoti (14) e Lovis (11). Patacchiola raggiunge Pipit e Lovis al primo posto fra i MoM, mentre Chiappetta si unisce alla festa. 

Arriva il freddo. La sosta natalizia è prossima. 

Quale sarà la formula giusta per il successo???


MoM: Patacchiola - Chiappetta



PAGELLE 




OMINOSTANCO (c) 6

Mette su una squadra che è mix di esperienza e fantasia e si batte sul campo fino all'ultima goccia di sudore. Alla fine è costretto ad abdicare, davanti a un Luongo incontenibile, con l'animo a metà fra l'aver dato il massimo e il pensare che si sarebbe potuto fare ancora meglio. DIVISO


PEPICIELLO 6

La squadra abbonda di difensori e lui si gioca sempre al meglio le sue carte. Paga la mancanza di punti di riferimento e il fatto che Luongo prima e Patacchiola poi sono in serata di grazia. MODULO


CHIAPPETTA 7*

Malgrado una serata dura per tutti i suoi, si distingue per continuità e qualità d'azione, trovando anche un pregevole gol di rapina. Il digiuno forzato della scorsa volta lo ha caricato a molla. Punticino in classifica che comunque pesa, viste le numerose assenze. Migliore in campo. PIU'


GRANITO 6

Vale anche per lui il discorso fatto per gli altri difensori bianchi. Per sua fortuna, Luongo ama di più l'altro lato. Ma Patacchiola è stato spesso spauracchio. In difficoltà. Punticino comunque prezioso anche per lui, oltre ad aver guadagnato un presenza su Lovis! MINIMO COMUN DENOMINATORE

DI DIO 6

Vituperato e bullizzato ancora un volta dai compagni, secondo lo scrivente ha disputato una partita onorevole. Non sempre preciso, ma comunque generoso. Bello l'assist per il gol di Capanna. MINORE


MECOZZI 6

Stavolta gli tocca predicare un po' nel deserto dell'impostazione bianca. Garantisce il consueto mix di sostanza e qualità, ma con meno spunti di altre occasioni. Però l'abnegazione in ambo le fasi è sempre UGUALE



CAPANNA 6.5

Il Grande Guizzatore. Si spende dall'inizio alla fine in corse, dribbling e controdribbling. Non precisissimo nelle conclusione, trova comunque un gol molto bello di testa e rappresenta una minaccia pressoché costante per gli avversari. PI GRECO



HOTI 6.5

Come Capanna, è un grande cruccio per la difesa avversaria. Gran duello con Di Vito, doppietta, ma alla fine deve soccombere, per il dispiacere dell'omino. E quando uno come lui perde, significa che qualcosa non è andato per il verso giusto. COSENO




(Chiaps reclama il rigore)


 

PIPITONE (c) 6.5

Altra vittoria rotonda, primato in classifica, buona prestazione sul campo. Peccato per il palo che gli nega la ciliegina finale. MA lui si accontenta. E gode. Confermandosi ringhio di VALORE ASSOLUTO.

GRAZIOSI 7

La parata sul tiro al volo di Mecozzi non ha prezzo. INFINITO



DI VITO 7

Altra prova di grande spessore. Duella con Hoti, senza risparmiarsi, e imposta con lucidità e precisione. Peccato solo per un'occasione divorata, per il resto: perfetto e terzo in classifica. Da' fastidio a chiunque gli passi a tiro. SEC(C)ANTE


PATACCHIOLA 7.5*

Magico moment. Decisivo in mediana, autore di pregevole doppietta, assist di tacco con sombrero annesso e tanta altra roba. In questo momento, nun se tiene. Se giochi con lui, non pui che stargli aggrappato. SENO



MESSINEO 6.5

Ottimo esordio. Si chiama Messineo, ma è di Reggio Calabria. Basta questo a far capire le condizioni in cui ha forgiato il suo carattere. Appena arriva, millanta subito amicizie omonime al suo capitano, per ingraziarselo furbescamente. In campo non molla un centimetro, condendo il tutto con un piglio guasconamente canzonatorio, che denota grande personalità. Libero d'altri tempi, corromperebbe chiunque pur di fermare l'attaccante avversario. TANGENTE


MANCINI 6.5

Malgrado qualche consueto pit stop per motivi lavorativi, non perde lo smalto e si conferma in un buonissimo momento di forma. Sgroppa sull'esterno, ingaggiando un duello robusto con Hoti e DiDio, spesso concluso portando a casa la pagnotta. FIBONACCI(O)



GIRALDI 6

La mancata costanza gli costa in termini di condizione fisica. Compensa col carattere (secondo alcuni) o col catetere (secondo altri). in ogni caso, compensa! FATTORIALE



LUONGO 7.5

Dominatore assoluto di questo momento di campionato, stavolta ne fa addirittura cinque. Vola in classifica marcatori e rosicchia posizioni anche nella generale. Di attaccanti così, ne dovrebbero fare lo stampo. MATRICE


sabato 22 novembre 2025

XI GIORNATA - ISCRIZIONI

 

Undici.


Centro Sportivo SUPREME - Via Giorgio Morandi, 81

MERCOLEDI'

 Ore 21.30 (campo a otto)


Robbestrane


01. Pipitone Dario ©

02. Ominostanco ©

03. Di Vito Luca

04. Granito Federico

05. Mancini Stefano

06. Hoti Taiger

07. Pepiciello Raffaele 

08. Di Dio Alessio

09. Chiappetta Alessandro

10. Luongo Luca

11. Mecozzi Gianmarco

12. Capanna Alessandro

13. Patacchiola Fabio

14. Messineo Danilo (Amico Lovis & Mecozzi)

15. Graziosi Andrea 👐

16. Giraldi Enrico

(CLICCA SUL NOME PER VISUALIZZARE LO STICKER DEL GIOCATORE)

giovedì 20 novembre 2025

X GIORNATA




Simmo lazzari felici
Gente ca nun trova cchiù pace
Quanno canta se dispiace
È sempe pronta a se vutta'
Pe nun perdere l'addore

(Pino Daniele)
 

E fu così che il Pipit tornò a vincere un partita di campionato con la fascia al braccio. Per di più contro un'altra istituzione della nostra amata ringhiolega, l'Omino(nontanto)stanco, che mercoledì scorso gli aveva impartito una lezione sonora. Non capitava, una vittoria del Pipit da capitano, dal 2018. Quell'anno si formava il governo Conte I, il Covid ancora non sapevamo manco cosa fosse, avremmo pianto per il crollo del Ponte Morandi e la Francia andrà a vincere il mondiale sovietico. La lista vede assenze eccellenti (Chiappetta su tutte), grandi ritorni (Comandini) e pure facce nuove, molto bene reclamizzate alla vigilia (Donin). I capitani si sentono verso le settemmezza, partorendo le seguenti formazioni.


La tendenza è chiara: Omino punta sulla difesa arcigna, comandata dal duo DiFlu-Greg, mentre Pipitone sull'attacco, accaparrandosi il trio delle meraviglie Hoti-Luongo-Lovisatti, che non tradirà. La partita inizia contratta e la prima vera occasione è rossa, con DiDio che si presenta a tu per tu con Graziosi, pur da posizione defilatissima, dopo lunga sgroppata. Bravo Andrea a neutralizzare in presa bassa, mentre Russo smadonna per il mancato assist del compagno. Da qui in poi, l'attacco ominiano praticamente si dematerializza, sopraffatto dall'asfissiante lavoro di taglia e cuci dei vari Pipit, Patacchiola e Genovese, protetti alle spalle da un DiVito sontuoso, sempre in lotta con Donin che rappresenta l'unico appiglio di dinamismo e ficcantezza per la manovra avversaria. La partita si sblocca con un gol molto bello. Costruzione pipitoniana dal basso, Granito (terzino sinistro) verticalizza in fascia per Patacchiola che sforna un cross stupendo che l'accorrente Luongo trasforma in gol con pregevole piatto destro al volo: 1-0. Nei rossi mancano gli attaccanti, DiFlo è a mezzo servizio, Mecozzi e Donin cantano e portano la croce. Ma il tiro in porta resta una chimera. Dall'altra parte, quando i tre davanti si innescano, non ce n'è per nessuno. Luongo, scatenato, raddoppia alla mezzora. Dopo ottima azione di Hoti sulla sinistra (e qualche rimpallo), il potentino è bravissimo a dribblare in un fazzoletto Palladino e insaccare da posizione defilata. C'è ancora spazio per vedere Granito involarsi e sfornare un cross semplicemente delizioso per Mana (da terzino a terzino!) che di testa manda sulla traversa da due passi. Il primo tempo finisce così. La ripresa si apre con un Lovisatti visibilmente in sofferenza, che ciabatta malamente dal limite dell'area un ghiotto assist di Hoti. Poco dopo uscirà per un colpo della strega, lasciando il posto al figlio Ettore, in un momento sempre toccante dal punto di vista sentimentale. Ma prima Luongo trova il terzo gol con un interno a giro dalla sua mattonella, dopo pregevole azione corale, Mancini accorcia con un bel destro dal limite dopo aver sradicato un pallone dai piedi del Pipit al limite dell'area e ancora Luongo trova il 4-1 a porta vuota, sfruttando assist di Hoti dalla sinistra, a sua volta imbeccato da una stupenda infilata di Patacchiola in verticale. C'è ancora il tempo per vedere Hoti segnare il quinto gol, su assist nientepopodimenoche di Ettore Lovisatti e poi tutti al pub, per il nostro consueto terzo tempo. Con questo  risultato, la classifica si accorcia di brutto, con più di dieci giocatori in sette punti. Luongo allunga nei marcatori e raggiunge la vetta anche di quella relativa ai migliori in campo. Occhio al triplete! Ma la Vecchia Guardia è sempre lì.

Nc'oppa l'evera ca addore, se ne scennene e' culure. E cammina 'o vicchiariello sott'a luna.


MoM: Mecozzi - Luongo


PAGELLE (S)PINOSE




OMINOSTANCO © 5.5: Da navigato giocatore, scommette tutto sul rosso alla roulette. E' uscito il nero. Anzi, il Bianco. Ma lui non ha bisogno di invertire le tendenze. Lui le tendenze le crea.  Siente, fa' accussì: nun dà retta a nisciuno! Fatte 'e fatte tuoie, ma si haje suffrì' caccia 'a currea. Siente, fa' accussì: miette 'e creature 'o sole. Pecchè hanna sapè' addò fà friddo e addò fà cchiù calore. YES I KNOW MY WAY



PALLADINO 6: Lui non ha colpe, ma stavolta è piovuto. E pure forte. Ha provato ad aprire l'ombrello, ma a volte la natura non si può contenere. Ma po', quanno chiove, l'acqua te 'nfonne e va. Tanto l'aria s'adda cagna'. QUANNO CHIOVE



MALLIMACI 6: Malgrado un'altra prestazione generosa, continua inesorabilmente a perdere. Ma questo non è certo solo colpa sua. E passerà. Sarà un vento caldo solo pieno di pazzie, che dal sud arriva e ti tiene sveglio. Anche se è un po' lento, vedrai che correrà. VIENTO 'E TERRA




DI FLUMERI 6: Serata durissima anche per una roccia come lui. Ma Gianluca ha un carattere immenso e fa suo il motto "A che serve stà' accussì, sempre 'ncazzati ma po' pe chi? Oggi fa' friddo e nun voglio ascì'". NUN ME SCUCCIA'




COMANDINI 6: Grande ritorno. Ormai, causa ginocchio, gioca a targhe alterne. Da' il fritto, ma gli avversari non gli hanno fatto sconti. Fai finta di niente e vai avanti.  E so' cuntento 'e stà' cu te, pecchè? Pecchè me faje guardà', senza vedè'. E SO CUNTENT 'E STA



DONIN 6.5: Presentato come fosse il Profeta, lui ci tiene a precisare che si tratta di un equivoco lessicale e che il formaggio greco in realtà non gli garba per nulla. Combatte e si sbatte, ma alla fine deve arrendersi pure lui. Ma tanto sei giovane.... Guagliò, ma che te ne fotte? Si parla quaccheduno allucca cchiù forte. E giù, finché non hai ragione tu. Accussì nunn'o faje parlà' cchiù. CHE TE NE FOTTE!

 


MECOZZI 6.5*:  Partita giocata fra le linee, con la solita lucidità e il consueto pragmatismo, tanto da guadagnarsi la palma di migliore in campo per l'occasione. Io che ho visto la terra bruciare e la gente che mi entrava in casa. Io che ho visto tutto, oggi sono vero. VOGLIO DI PIU'



DI DIO 5.5: Penalizzato dalla monomaniacalità sinistrorsa della manovra dei suoi, lui (schierato dall'altro lato) non si vede e non si sente. Ne uscirà immalinconito.   Astregneme cchiù forte, famme ascì a paura 'e chi s'è reso conto ca nun vo' a nisciuno. Pecché niente e nisciuno te po' fa' vede'. SULO PE' PARLA'



DI FLORIO 6: Si presenta al campo risaputamente pubalgico e rischia solo di paggiorare la situazione. Più che a mezzo servizio. Un'estate un po' più dura, qualche figlio e la paura di chi non resiste più. Da Orte in giù. MA CHE HO?


MANCINI 6.5: Fra gli ultimi a mollare, impreziosisce la sua gara con un gol che unisce tigna e qualità. Get up early in the morning, si m'addormo nun me sceto cchiù. I can't hear what you say, 'cos I'm sleeping today with my blues. HAVE YOU SEEN MY SHOES





RUSSO 5.5:  Restituito al reparto avanzato in una serata difficile per l'aridità delle palle giocabili, si esclissa e poi si perplime non poco. Quaccosa nun va cchiù. Te 'nviente pure Dio p'essere overo. Ma .... NUN CE STA PIACERE




(Gli scarpini di Taiger)



PIPITONE © 6.5: Torna a vincere da capitano dopo tanto tempo e si toglie un bel peso dallo stomaco. In campo è (quasi) perfetto. Peccato per l'errore sul gol avversario. Ma si consola abbondantemente col risultato finale. Passa 'o tiempo e che fa, tutto cresce e se ne va. Passa 'o tiempo e po' nun te cride cchiù. Voglio 'o sole pe' m'asciuttà. Voglio n'ora, pe' m'arricurdà. ALLERIA



GRAZIOSI 6.5: Forse ai più giovani quel signore in porta può non dire molto. Ma, con la presenza di ieri, stiamo parlando di uno che ha giocato con noi 219 partite. Decimo (Massimo Meridio) in classifica per presenze assolute, delle quali 22 con la fascia al braccio. La parata su DiDio è stata fondamentale per l'andamento del match. Nun è overo, nun è sempe 'o stesso: tutt'e juorne po' cagnà. Ogge è deritto, dimane è stuorto e chesta vita se ne va. TERRA MIA



PEPICIELLO 6.5: Si piazza sul rivale e collega Russo e lo smorza meglio di un'anestetista. Si narra gli sia  entrato in scivolata anche sotto le docce nel post-partita. E strigneme 'e dete, sempe cchiù forte. Si vene 'o mammone e si vene 'o mammone, chiudimmo 'a porta. NINNANNANINNANNOE





MANACORDA 6.5: Irrequieto moto ondoso sulla fascia di competenza, alterna fioretto e randello con superba maestria. Ma quella traversa ancora grida vendetta! I say i 'sto cca', me'mbriaco e c aggia fa'. Me gira'a capa, ma voglio parla'. I SAY I STO CCA'



DI VITO 7: Riportato nel ruolo di centrale difensivo, ingaggia un bellissimo duello con Donin dal quale esce spesso vincitore. Letteralmente dominante. Meno male che ho trovato un bel posto, tutta la notte ci resterò. Sabato sera argento vivo addosso.  CHE DIO TI BENEDICA




GRANITO 6.5: Ferma tutti e si toglie pure lo sfizio di sfornare due-tre filtranti illuminanti ed un assist al bacio per per Mana. Nemmeno fosse Robben. Oh, mamma mia! Ho speso una follia. Volevo un Mercedes bianco, lo stereo e il servosterzo, che sballo! Per portarti a Mergellina la domenica mattina. CHE SODDISFAZIONE




PATACCHIOLA 7: Dirige il traffico meglio di un vigile urbano nell'ora di punta, randella e contrasta senza sosta per tutti i novanta minuti. Il cross per il primo gol di Luongo è un'autentica perla, così come la verticalizzazione in occasione del quarto. E nun mme può dà, tutta 'nata storia. Fatta pè sudà, se venneva l'anema a duje passe pè fà sunnà. TUTTA 'NATA STORIA



GENOVESE 6.5: Inizio soft, poi strasborda alla distanza, distinguendosi egregiamente in ambo le fasi.  Je so' pazzo, je so' pazzo. Si se 'ntosta 'a nervatura, metto a tutti 'nfaccia 'o muro. JE SO' PAZZO




HOTI 7: Si presenta al campo alticcio e fa parecchio incazzare il suo capitano, che lo perseguiterà per tutta la partita. E' servito, però. Appocundria me scoppia ogne minuto 'mpietto. Peccè passanno forte haje sconcecato 'o lietto. APPOCUNDRIA





LUONGO 7.5*: Ennesima quaterna, altra prestazione maiuscola condita da dribbling e sciabolate morbide. Dopo l'infortunio di Lovisatti, segna ancora e fa reparto da solo. In corsa per tutto, pregusta una dolce stagione. A me me piace 'o zucchero ca scenne dinto 'o caffè. E cu' 'na presa d'annice, ma chi è meglio 'e me? Tengo 'a cazzimma e faccio tutto quello che mi va. Pecchè so' blues e nun voglio cagnà'. A ME, ME PIACE 'O BLUES



LOVISATTI M. 6.5: Sapere di essere stato la prima scelta del suo capitano gli deve aver messo una certa pressione. Dopo un primo tempo battagliero, la sua schiena lo ha tradito costringendolo ad uscire con mezzora ancora da giocare. E' l'età. Cosa che capitano. Stai tranquillo e rimettiti. E' solo un giorno che non va. Nun te preoccupà. E poi t'accorgi che anche tu, tu nun ce pienze cchiù. E' SOLO UN GIORNO CHE NON VA





LOVISATTI E. 6.5: Entra al posto del padre e si dimostra degno della maglia dell'Argentina che ha indossato. Contrasti, attenzione e dinamismo. Freddissimo in occasione dell'assist vincente per il gol di Hoti. Tale padre....? Ogni scarrafone è bello a mamma soja. 'O SCARRAFONE