giovedì 20 novembre 2025

X GIORNATA




Simmo lazzari felici
Gente ca nun trova cchiù pace
Quanno canta se dispiace
È sempe pronta a se vutta'
Pe nun perdere l'addore

(Pino Daniele)
 

E fu così che il Pipit tornò a vincere un partita di campionato con la fascia al braccio. Per di più contro un'altra istituzione della nostra amata ringhiolega, l'Omino(nontanto)stanco, che mercoledì scorso gli aveva impartito una lezione sonora. Non capitava, una vittoria del Pipit da capitano, dal 2018. Quell'anno si formava il governo Conte I, il Covid ancora non sapevamo manco cosa fosse, avremmo pianto per il crollo del Ponte Morandi e la Francia andrà a vincere il mondiale sovietico. La lista vede assenze eccellenti (Chiappetta su tutte), grandi ritorni (Comandini) e pure facce nuove, molto bene reclamizzate alla vigilia (Donin). I capitani si sentono verso le settemmezza, partorendo le seguenti formazioni.


La tendenza è chiara: Omino punta sulla difesa arcigna, comandata dal duo DiFlu-Greg, mentre Pipitone sull'attacco, accaparrandosi il trio delle meraviglie Hoti-Luongo-Lovisatti, che non tradirà. La partita inizia contratta e la prima vera occasione è rossa, con DiDio che si presenta a tu per tu con Graziosi, pur da posizione defilatissima, dopo lunga sgroppata. Bravo Andrea a neutralizzare in presa bassa, mentre Russo smadonna per il mancato assist del compagno. Da qui in poi, l'attacco ominiano praticamente si dematerializza, sopraffatto dall'asfissiante lavoro di taglia e cuci dei vari Pipit, Patacchiola e Genovese, protetti alle spalle da un DiVito sontuoso, sempre in lotta con Donin che rappresenta l'unico appiglio di dinamismo e ficcantezza per la manovra avversaria. La partita si sblocca con un gol molto bello. Costruzione pipitoniana dal basso, Granito (terzino sinistro) verticalizza in fascia per Patacchiola che sforna un cross stupendo che l'accorrente Luongo trasforma in gol con pregevole piatto destro al volo: 1-0. Nei rossi mancano gli attaccanti, DiFlo è a mezzo servizio, Mecozzi e Donin cantano e portano la croce. Ma il tiro in porta resta una chimera. Dall'altra parte, quando i tre davanti si innescano, non ce n'è per nessuno. Luongo, scatenato, raddoppia alla mezzora. Dopo ottima azione di Hoti sulla sinistra (e qualche rimpallo), il potentino è bravissimo a dribblare in un fazzoletto Palladino e insaccare da posizione defilata. C'è ancora spazio per vedere Granito involarsi e sfornare un cross semplicemente delizioso per Mana (da terzino a terzino!) che di testa manda sulla traversa da due passi. Il primo tempo finisce così. La ripresa si apre con un Lovisatti visibilmente in sofferenza, che ciabatta malamente dal limite dell'area un ghiotto assist di Hoti. Poco dopo uscirà per un colpo della strega, lasciando il posto al figlio Ettore, in un momento sempre toccante dal punto di vista sentimentale. Ma prima Luongo trova il terzo gol con un interno a giro dalla sua mattonella, dopo pregevole azione corale, Mancini accorcia con un bel destro dal limite dopo aver sradicato un pallone dai piedi del Pipit al limite dell'area e ancora Luongo trova il 4-1 a porta vuota, sfruttando assist di Hoti dalla sinistra, a sua volta imbeccato da una stupenda infilata di Patacchiola in verticale. C'è ancora il tempo per vedere Hoti segnare il quinto gol, su assist nientepopodimenoche di Ettore Lovisatti e poi tutti al pub, per il nostro consueto terzo tempo. Con questo  risultato, la classifica si accorcia di brutto, con più di dieci giocatori in sette punti. Luongo allunga nei marcatori e raggiunge la vetta anche di quella relativa ai migliori in campo. Occhio al triplete! Ma la Vecchia Guardia è sempre lì.

Nc'oppa l'evera ca addore, se ne scennene e' culure. E cammina 'o vicchiariello sott'a luna.


MoM: Mecozzi - Luongo


PAGELLE (S)PINOSE




OMINOSTANCO © 5.5: Da navigato giocatore, scommette tutto sul rosso alla roulette. E' uscito il nero. Anzi, il Bianco. Ma lui non ha bisogno di invertire le tendenze. Lui le tendenze le crea.  Siente, fa' accussì: nun dà retta a nisciuno! Fatte 'e fatte tuoie, ma si haje suffrì' caccia 'a currea. Siente, fa' accussì: miette 'e creature 'o sole. Pecchè hanna sapè' addò fà friddo e addò fà cchiù calore. YES I KNOW MY WAY



PALLADINO 6: Lui non ha colpe, ma stavolta è piovuto. E pure forte. Ha provato ad aprire l'ombrello, ma a volte la natura non si può contenere. Ma po', quanno chiove, l'acqua te 'nfonne e va. Tanto l'aria s'adda cagna'. QUANNO CHIOVE



MALLIMACI 6: Malgrado un'altra prestazione generosa, continua inesorabilmente a perdere. Ma questo non è certo solo colpa sua. E passerà. Sarà un vento caldo solo pieno di pazzie, che dal sud arriva e ti tiene sveglio. Anche se è un po' lento, vedrai che correrà. VIENTO 'E TERRA




DI FLUMERI 6: Serata durissima anche per una roccia come lui. Ma Gianluca ha un carattere immenso e fa suo il motto "A che serve stà' accussì, sempre 'ncazzati ma po' pe chi? Oggi fa' friddo e nun voglio ascì'". NUN ME SCUCCIA'




COMANDINI 6: Grande ritorno. Ormai, causa ginocchio, gioca a targhe alterne. Da' il fritto, ma gli avversari non gli hanno fatto sconti. Fai finta di niente e vai avanti.  E so' cuntento 'e stà' cu te, pecchè? Pecchè me faje guardà', senza vedè'. E SO CUNTENT 'E STA



DONIN 6.5: Presentato come fosse il Profeta, lui ci tiene a precisare che si tratta di un equivoco lessicale e che il formaggio greco in realtà non gli garba per nulla. Combatte e si sbatte, ma alla fine deve arrendersi pure lui. Ma tanto sei giovane.... Guagliò, ma che te ne fotte? Si parla quaccheduno allucca cchiù forte. E giù, finché non hai ragione tu. Accussì nunn'o faje parlà' cchiù. CHE TE NE FOTTE!

 


MECOZZI 6.5*:  Partita giocata fra le linee, con la solita lucidità e il consueto pragmatismo, tanto da guadagnarsi la palma di migliore in campo per l'occasione. Io che ho visto la terra bruciare e la gente che mi entrava in casa. Io che ho visto tutto, oggi sono vero. VOGLIO DI PIU'



DI DIO 5.5: Penalizzato dalla monomaniacalità sinistrorsa della manovra dei suoi, lui (schierato dall'altro lato) non si vede e non si sente. Ne uscirà immalinconito.   Astregneme cchiù forte, famme ascì a paura 'e chi s'è reso conto ca nun vo' a nisciuno. Pecché niente e nisciuno te po' fa' vede'. SULO PE' PARLA'



DI FLORIO 6: Si presenta al campo risaputamente pubalgico e rischia solo di paggiorare la situazione. Più che a mezzo servizio. Un'estate un po' più dura, qualche figlio e la paura di chi non resiste più. Da Orte in giù. MA CHE HO?


MANCINI 6.5: Fra gli ultimi a mollare, impreziosisce la sua gara con un gol che unisce tigna e qualità. Get up early in the morning, si m'addormo nun me sceto cchiù. I can't hear what you say, 'cos I'm sleeping today with my blues. HAVE YOU SEEN MY SHOES





RUSSO 5.5:  Restituito al reparto avanzato in una serata difficile per l'aridità delle palle giocabili, si esclissa e poi si perplime non poco. Quaccosa nun va cchiù. Te 'nviente pure Dio p'essere overo. Ma .... NUN CE STA PIACERE




(Gli scarpini di Taiger)



PIPITONE © 6.5: Torna a vincere da capitano dopo tanto tempo e si toglie un bel peso dallo stomaco. In campo è (quasi) perfetto. Peccato per l'errore sul gol avversario. Ma si consola abbondantemente col risultato finale. Passa 'o tiempo e che fa, tutto cresce e se ne va. Passa 'o tiempo e po' nun te cride cchiù. Voglio 'o sole pe' m'asciuttà. Voglio n'ora, pe' m'arricurdà. ALLERIA



GRAZIOSI 6.5: Forse ai più giovani quel signore in porta può non dire molto. Ma, con la presenza di ieri, stiamo parlando di uno che ha giocato con noi 219 partite. Decimo (Massimo Meridio) in classifica per presenze assolute, delle quali 22 con la fascia al braccio. La parata su DiDio è stata fondamentale per l'andamento del match. Nun è overo, nun è sempe 'o stesso: tutt'e juorne po' cagnà. Ogge è deritto, dimane è stuorto e chesta vita se ne va. TERRA MIA



PEPICIELLO 6.5: Si piazza sul rivale e collega Russo e lo smorza meglio di un'anestetista. Si narra gli sia  entrato in scivolata anche sotto le docce nel post-partita. E strigneme 'e dete, sempe cchiù forte. Si vene 'o mammone e si vene 'o mammone, chiudimmo 'a porta. NINNANNANINNANNOE





MANACORDA 6.5: Irrequieto moto ondoso sulla fascia di competenza, alterna fioretto e randello con superba maestria. Ma quella traversa ancora grida vendetta! I say i 'sto cca', me'mbriaco e c aggia fa'. Me gira'a capa, ma voglio parla'. I SAY I STO CCA'



DI VITO 7: Riportato nel ruolo di centrale difensivo, ingaggia un bellissimo duello con Donin dal quale esce spesso vincitore. Letteralmente dominante. Meno male che ho trovato un bel posto, tutta la notte ci resterò. Sabato sera argento vivo addosso.  CHE DIO TI BENEDICA




GRANITO 6.5: Ferma tutti e si toglie pure lo sfizio di sfornare due-tre filtranti illuminanti ed un assist al bacio per per Mana. Nemmeno fosse Robben. Oh, mamma mia! Ho speso una follia. Volevo un Mercedes bianco, lo stereo e il servosterzo, che sballo! Per portarti a Mergellina la domenica mattina. CHE SODDISFAZIONE




PATACCHIOLA 7: Dirige il traffico meglio di un vigile urbano nell'ora di punta, randella e contrasta senza sosta per tutti i novanta minuti. Il cross per il primo gol di Luongo è un'autentica perla, così come la verticalizzazione in occasione del quarto. E nun mme può dà, tutta 'nata storia. Fatta pè sudà, se venneva l'anema a duje passe pè fà sunnà. TUTTA 'NATA STORIA



GENOVESE 6.5: Inizio soft, poi strasborda alla distanza, distinguendosi egregiamente in ambo le fasi.  Je so' pazzo, je so' pazzo. Si se 'ntosta 'a nervatura, metto a tutti 'nfaccia 'o muro. JE SO' PAZZO




HOTI 7: Si presenta al campo alticcio e fa parecchio incazzare il suo capitano, che lo perseguiterà per tutta la partita. E' servito, però. Appocundria me scoppia ogne minuto 'mpietto. Peccè passanno forte haje sconcecato 'o lietto. APPOCUNDRIA





LUONGO 7.5*: Ennesima quaterna, altra prestazione maiuscola condita da dribbling e sciabolate morbide. Dopo l'infortunio di Lovisatti, segna ancora e fa reparto da solo. In corsa per tutto, pregusta una dolce stagione. A me me piace 'o zucchero ca scenne dinto 'o caffè. E cu' 'na presa d'annice, ma chi è meglio 'e me? Tengo 'a cazzimma e faccio tutto quello che mi va. Pecchè so' blues e nun voglio cagnà'. A ME, ME PIACE 'O BLUES



LOVISATTI M. 6.5: Sapere di essere stato la prima scelta del suo capitano gli deve aver messo una certa pressione. Dopo un primo tempo battagliero, la sua schiena lo ha tradito costringendolo ad uscire con mezzora ancora da giocare. E' l'età. Cosa che capitano. Stai tranquillo e rimettiti. E' solo un giorno che non va. Nun te preoccupà. E poi t'accorgi che anche tu, tu nun ce pienze cchiù. E' SOLO UN GIORNO CHE NON VA





LOVISATTI E. 6.5: Entra al posto del padre e si dimostra degno della maglia dell'Argentina che ha indossato. Contrasti, attenzione e dinamismo. Freddissimo in occasione dell'assist vincente per il gol di Hoti. Tale padre....? Ogni scarrafone è bello a mamma soja. 'O SCARRAFONE


Nessun commento: