venerdì 24 ottobre 2025

VI GIORNATA

 

«Come visse lei Italia-Germania 4-3?»

«In tribuna accanto a una riserva tedesca. Una volta si alzava lui, una volta mi alzavo io. Alla fine lui è rimasto seduto» (Comunardo Niccolai)


Finisce con un risultato epopeico, questa sesta giornata di ringhiolega. Fin da sabato, affluenza ai massimi storici. Resta fuor gente come Capanna, Mancini (poi subentrati, grazie alle defezioni dei lucani Palladino e Luongo), Manacorda e Terracciano. C'è un solo portiere e lo prende Omino, che punta in blocco sulla vecchia guardia (Pipitone, Geno, Lovis, Giraldi, Granito e Romano) e sulla corsa di Capanna, rinunciando a palleggiatori di primordine come Miniati, DiVito, DiFlo, Hoti e DiBello. Ne verrà fuori una partita tosta, intensa ed equilibrata. Non priva di colpi di scena. I capitani si fanno attendere, viene pubblicata la lista dei bianchi su un inquietante pizzino, Hoti arriva ancora in ritardo (verrà punito con la visione in prima fila di Roma-Viktoria Plzen) e poi si và. Queste le formazioni.

I Rossi hanno grande tecnica, ma i bianchi (schierati da capitan Omino con sapiente 4-1-4-1) fanno capire subito che venderanno la pelle carissima. Pipitone dirige le operazioni in regia, coadiuvato da un Genovese essenziale, da un Giraldi ringhioso e protetto da Romano-Granito alle spalle, mentre Lovisatti canta e porta la croce, quale uico riferimento davanti, pronto al tiro o a duettare con Capanna e Russo. Farà un grande partita. Proprio lui la sblocca al quarto d'ora. Genovese si inventa un grande assist di esterno destro che spacca centralmente in due la difesa rubiconda. Lovisatti si invola e fredda l'estremo avversario. I diddii macinano gioco, ma i bianchi resistono con fierezza. Hoti e Di Florio, ben contenuti, non riescono a incidere ai massimi livelli, mentre DiBello si immola quale punto di riferimento sulla trequarti per legare attacco e difesa. Cappiello è bravissimo in uscita bassa a negare il gol a Losito a tu per tu. Capitan DiDio trova il tiro della domenica, palla sulla traversa e poi sulla nuca dello sfortunatissimo Cappiello: 1-1. Gli ominidi non si abbattono, sempre pronti a sfruttare ogni spiraglio. Capanna strasborda sulla destra, entra in area, dribbla secco Mallimaci che lo stende platealmente: è rigore! Di Bello sembra piccolo piccolo nella porta da sette metri. Lovisatti calcia alle stelle, macchiando una partita quasi perfetta. E' la prima sliding-doors del match. Come da antica legge del calcio, infatti, ecco arrivare il vantaggio porporino proprio sul fischio finale del primo tempo. Losito riesce a rientrare in dribbling ed a calciare a giro da appena dentro l'area, palla nell'angolo opposto e due a uno rosso. Al rientro, gli omini pareggiano subito. Ancora Lovisatti con una pregevole palombella dal limite, su imbeccata di Capanna. La partita si fa intensa. I bianchi vanno spesso al conclusione, ma hanno la mira storta malgrado l'assenza del portiere avversario. I rossi paiono in difficoltà. Ma un'imbeccata di Hoti trova DiBello lanciato a campo aperto, su disattenzione avversaria, che non sbaglia: 3-2. C'è ancora tempo per un altro paio di occasioni bianche, oltre che di qualche polemica per gioco fermato a cazzo e qualche fallo contestato, prima dell'incomprensione che porta Emilio a regalare il gol del 2-4. Uscita bassa molto bella su Losito e poi, avendo capito che era stato chiamato un fallo, palla data a Hoti a porta vuota. Peccato. C'è ancora la forza, per gli ominidi, di trovare il 3-4 con un bellissimo gol di Granito, che gira al volo di sinistro una palombella di Romano, trafiggendo nientemeno che il cognato. Finisce 4-3 con un altro salvataggio sulla linea da registrare per Chiappetta (che ci tiene) e la palma dei migliori in campo conferita a Lovis e Di Bello. Classifica longilinea, con DiDio che tenta lo strappo e Omino ancora secondo. Chi vincerà?


MoM: Di Bello - Lovisatti


LE PAGELLE

HAIKU


Di Dio © 6.5

Ormai in estasi mistica, abbraccia con gioia la sua sindrome da re Mida e continua a trasformare in oro tutto ciò che tocca. Ma sappiamo bene la storia di Mida come andò a finire, se non si ha giudizio. Il profumo dell’orchidea, penetra come incenso - le ali di una farfalla.


Di Florio 6

Meno appariscente del (suo) solito, taglia e cuce, senza però sprillunellare. Imbrigliato. Steli di iris, si aggrovigliano ai miei piedi. Come lacci di sandali


Di Vito 6

Idem come diflo. Solita fluidità di pensiero, ma meno cincimarrosità di quanto potrebbe. E' bastato. Buon per lui. Stagione delle piogge: i miei capelli di nuovo, intorno al pallido viso.


Hoti 6.5

Partita a corrente alternata. Si inventa comunque un grande assist e un gol, pur casuale. Della frescura, faccio la mia casa. E qui riposo.


Comandini 6.5

Solita ipersostaziosità conclamata. Chiude il chiudibile e ferma il fermabile. Ha per trofei i brandelli avversari.  Melone. Nella rugiada del mattino, fresco di fango.


Di Bello 7*

Cerca di pungere, insinuandosi nei meandri delle linee avversarie. Difficile spostarlo, difficile fermarlo. Molto ispirato. Passero amico: non beccare il tafano, che succhia i fiori.


Miniati 6.5

Gioca la sua consueta partita ordinata e geometrica, con qualche luccichio in ordine sparso. Nello stagno antico, si tuffa una rana: eco dell’acqua.


Chiappetta 6

Prova concreta, protetto dall'ottima compagnia. Avanguardista del salvataggio sulla linea e dell'egosostenibilità. Languore d’inverno: nel mondo di un solo colore, il suono del vento.


Losito 6.5

Si è rivisto l'ottimo Giacomo di due partite fa. Ancora in gol. La notte di primavera è finita. Sui ciliegi, sorge l’alba.


Mallimaci 6

Nervosetto. Stavolta (al)meno ha vinto. Odia il terzino e tutti i filistei. Però basta falli da rigore! La prima neve - piega appena - le foglie dell’asfodelo.


Pepiciello 6

Indemoniato nel richiamare tutta la fantasia che lo circonda all'ordine della concretezza. Tutta la voce, consumata nello strillare: resta il guscio della cicala.



Ominostanco © 6.5

Prova generosa e indubbie qualità di capitano e stratega. I fatti lo confermano. Il mare si oscura. Il grido delle oche selvatiche: qualcosa di bianco.


Granito 6.5

Losito lo ha fatto soffrire. Bisogna ammetterlo. Ma lui non molla mai e trova anche un grandissimo gol. Il 50° in ringhiolega. Affaticato, mentre cerco albergo, mi scopro sotto i fiori di glicine.


Romano 7

Solito moto perpetuo alla spasmodica ricerca della sfera di cuoio. Ossessione di vincitorietà. Si è fatto ... Un cuculo. La grande notte di luna, penetra il bosco di bambù.


Mancini 6.5

Ritorna dopo un periodo di assenza e diversi tentativi (documentati) di corruzione nei confronti di Di Vito, pur di riuscire a giocare stavolta. Partita importante. Quantità e qualità. Inizio d’autunno: nel mare e nei campi, un verde solo.


Pipitone 7

Gioca una partita di grande sostanza e acume tattico. Ripresa straripante. L’erba estiva! È tutto ciò che rimane, del canto dei guerrieri


Giraldi 6.5

Al netto di una condizione fisica ancora non perfetta, ci mette una 'garra' costante. Unita al raziocinio. Silenzio. Graffia la pietra, un canto di cicale.


Genovese 7

Partita davvero encomiabile del Nostro. Gioca semplice, a due-tre tocchi e condisce il tutto con un bellissimo assist che stappa la partita. Avanti così. Porterò a Yedo in dono, il vento del Fuji. Nel mio ventaglio.


Capanna 7

Quando s'accende lui, sugli avversari grandina. Luna veloce: le cime degli alberi, sono impregnate di pioggia.


Russo 6

Ancora una volta schierato sull'esterno, risponde 'presente'. Ma i numeri dello scorso anno lo vorrebbero più in avanti. Vieni, andiamo, guardiamo la neve. Fino a restarne sepolti.


Lovisatti 7*

Partita sontuosa. Lui con i fichi secchi ci fa quattro matrimoni e un funerale. Peccato solo per l'errore dal dischetto. Amico, accendi il fuoco. Ti mostrerò, una palla di neve.


Cappiello 6

Conoscendolo, quell'errore non se lo perdonerà facilmente. Su un ramo spoglio si posa un corvo, nel crepuscolo d’autunno.

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