venerdì 17 ottobre 2025

V GIORNATA

“Ettore, Achille, Agamennone non sono altro che gli sceriffi, i pistoleri e i fuorilegge dell'antichità”

(Sergio Leone)


Si è scatenata un'autentica ira Di Dio in questa quarta giornata di ringhiolega. Ai nastri di partenza: Lucania imperat! La sfida è fra Luongo (lanciatissimo) e il tanto vituperato Di Dio, che si portano appresso i conterranei Palladino e DiBello. Assente DiFlorio, e anche questo fa notizia. Ritornano DiFlumeri e Romano, Manacorda ha bevuto solo tre birre, Hoti è in ritardo anche stavolta e Cappiello si presenta al campo con gli scarpini, lasciando a casa finalmente il trofeo e le infradito. Granito non fa nemmeno in tempo a far notare che la domanda "Chi è Mancusi?" è il perfetto anagramma di "Suca minchie", che il misterioso Luciano da' forfait, lasciando campo libero (è proprio il caso di dirlo) ad una altro grande ritorno, quello di Gregorio Comandini che sarà anche il migliore in campo dei suoi. Ma torniamo alla Lucania. Con i suoi 53 abitanti per chilometro quadrato è la seconda regione in Italia - dopo la Valle d'Aosta - per minore densità abitativa. E' anche per questo che i nostri eroi hanno avuto tanto spazio in cui forgiare, fin dalla loro più tenera età, le loro qualità calcistiche. Non tutti sanno, inoltre, che Potenza - con i suoi 819 metri sul livello del mare - è il capoluogo di provincia più alto d'Italia. I polmoni dei potentini sono avvezza all'aria rarefatta. Questo spiega la loro resistenza aerobica, direbbe Jane Fonda. Ma Potenza è anche la città delle scale, adorata dagli zemaniani. Perfino la melanzana lucana è a forma di pallone, per di più rossa e biancastra. E' stato palleggiando con quelle melanzane che hanno affinato la loro tecnica individuale. DiBello solo col destro, Diddy solo il sinistro, Luongo con tutti e due. Pensate sia un caso che i potentini crescano dominati dalla statua di un Cristo redentore? Chiedete a quelli di Rio de Janeiro! Potenza imperat, quindi. Bisogna solo capire con quale dei due pretendenti al trono. Rosa lussureggiante in ogni reparto. Due portieri. Alle 18.42 le squadre sono fatte. Queste le formazioni. 


Leggendo le formazioni c'era qualche dubbio, ma Diddy arriva al campo affermando "Sono felicissimo. Ho esattamente la squadra che avevo in mente". Zittiti gli scettici, squadra caricata a mille. 442 di sacchiana memoria, con Pipit-Romano in mezzo, due falsinueve davanti e Capanna sull'esterno. Dall'altra parte, Luongo - al netto delle precedente sbruffonerie - si mette a tre dietro, con Chiaps libero e i due mastini Granito-Comandini ai lati, Miniati a dirigere il traffico, DiVito-Genovese mezzali, Russo e Mally sugli esterni e la "LoLu" davanti. La partita inizia con un ottimo equilibrio. Le due squadre si fronteggiano a campo aperto. Bianchi più ficcanti, rossi più di manovra. La miglior qualità dei diddii è stata quella di rimanere sempre molto corti, aiutandosi e riuscendo a centelleninare le energie per tutti gli ottanta minuti. I rossi si affidano agli strappi di DiVito e al valore dei due attaccanti, mentre dietro Comandini giganteggia, al netto della poca copertura offertagli da un Mallimaci - ancora una volta un po' scriteriato tatticamente - sul virgulto capanniano. La sblocca Hoti con un tiro non irresistibile ma tremendamente efficace. Palladino non è perfetto nell'occasione, ma si riscatterà ampiamente, negando il gol in più d'una occasione agli avanti avversari. Rossi che arrivano spesso sulla trequarti, ma faticano a trovare la via del tiro. Si segnalano però grandi parate di Emilio su spizzata di testa del Chiaps e su tiri dalla media distanza di Lovis e Luongo. Si va al riposo sull'intrigante punteggio di 1-0 bianco. la ripresa si apre subito col pareggio luonghesco: errore avversario che innesca il bel recupero di Mallimaci, lesto a verticalizzare per Lovisatti sull'esterno. Galoppata, cross basso e tocco morbido di Luongo a tu per tu: 1-1. I diddii però non si scompongono, puntando su una bella tenuta nel mezzo e sulla velocità di Hoti e soprattutto Capanna. Hoti riporta in vantaggio i suoi con un tiro beffardo da posizione defilata, Pipitone prende una traversa (bravo Palladino) a tu per tu, quindi è proprio capitàn DiDio a trovare il tre a uno col suo solito internosinistraggirodalladestra. A questo punto i rossi calano vistosamente. Capanna ha praterie sconfinate mentre Hoti e DiBello sono bravi a fare "unodietrounoavanti" rompendo le linee avversarie. Dopo una grande uscita di Palladino, Capanna trova finalmente la soddisfazione personale andano via sulla sinistra, dribblando un po' tutti e mettendo in rete a porta vuota. Chiaps ha il tempo di togliersi la soddisfazione del secondo salvataggio clamoroso sulla line in due partite, ma poi finisce così. Con DiDio che gongola, con quella faccia sempre a metà fra Topo Gigio e James Bond, mentre l'arcirivale Luongo si lecca le ferite, consolandosi con la classifica marcatori. Gregorio e Capanna vengono votati migliori in campo, ma bisogna segnalare come tutti i bianchi abbiano ottenuto almeno un voto, a dimostrazione della grande compattezza di squadra. Nella generale, DiDio balza in testa, davanti a uno scatenato Oministanco (prossimo capitano), portandosi dietro anche il duo Pipitone-Pepiciello che, con un gran salto, raggiungono Luongo in terza posizione. Lucania imperat. Ma occhio alla Romagna in fiore. 

Si va' verso un triello da far west.


MoM: Comandini - Capanna



PAGELLE

DI SERGIO LEONE





Luongo © 5.5

Soccombe proprio dinnanzi al suo più grande feticcio. Per giunta col botto. in campo, gioca sempre degnamente, segnando anche un gol. Quando si è rivolto a DiDio, dicendogli con tono beffardo "Ehi tu, lo sai che la tua faccia assomiglia a quella di uno che vale 2000 dollari?", si è sentito rispondere "Già, ma tu non assomigli a quello che li incassa". FREDDATO



Di Vito 6.5

Libero da fasce e fascette che lo avviluppino, gioca una buona partita a livello individuale da mezzala di sostanza. fra gli ultimi a mollare, insegue chiunque gli capiti a tiro, perché chi ne ha accoppati quattro ci mette poco a fare cinque. DIESEL


Lovisatti 6

Stavolta non segna. E anche questo fa notizia oggigiorno. Disputa comunque una partita generosa, anche in fase di ripiegamento. Riferito ai difensori avversari (Dilfu+Pepix) ha affermato: quei due piuttosto che averli alle spalle è meglio averli di fronte, in posizione orizzontale. Possibilmente freddi. RABBUIATO


Miniati 6.5

Altra prova di perizia e devozione. Grande primo tempo, cala un po' alla distanza, quando il campo si allunga. Lui è un tipo razionale e fa suo il suo "Dio non è con noi, perchè anche lui odia gli imbecilli". MISCREDENTE


Comandini 7*

Ritorna, lotta, scalcia, scivola e stravince il MoM. Indimenticabile la scivolata su Hoti, con la quale salva un gol fatto. Maledice il suo terzino per la poca copertura, mollando solo negli ultimi minuti. Quando gli abbiamo chiesto "Cosa hai fatto in tutto questo tempo?" lui ci ha risposto "Sono andato a letto presto". MISTICO


Granito 6 (+10)

Partita più di lotta che di governo, specialmente nella ripresa. Lui nella lotta ci sguazza imperterrito, ma stavolta Capanna l'ha fatto penare, fino a farghli esclamare (dopo l'ennesima sgroppata) "Ehi, Biondo, lo sai di chi sei figlio tu? Sei figlio di una grandissima putt aa-ah-AH!!!". Il +10 è riferito al numero di birre che - da gran signore qual è - ha offerto a tutti i presenti nel dopopartita, per festeggiare la sua incrementata età anagrafica. FISCHIO


Chiappetta 6.5

Anche per lui può valere il giudizio del cognato. Partita ordinata, coriacea, condita da un altro bellissimo salvataggio in extremis. Ma Capanna corre troppo. Nel finale l'ho sentito chiedere a un compagno "Sto cercando un mezzo sigaro, con dietro la faccia di un gran figlio di cagna, alto, biondo e che parla poco!". SFIANCATO



Palladino 6.5

Errorini su un paio di gol, ma se il risultato non è stato ancora più ampio il merito è soprattutto suo. Grandi parate su Hoti, DiBe, Pipit e un'uscita alla disperata su Capanna. Dice che alla prossima non viene eprchè deve vedere l'Inter. Avrò capito male. Tranquillo Ferdi, il Potenza gioca la domenica successiva a Cosenza. Chiedi pure conferma. Perchè l
e domande non sono mai indiscrete. Le risposte a volte lo sono. INTER-INALE


Russo 6

Schierato ancora una volta attuttafascia, lui se ne fa una ragione, canta e porta la croce. Va vicino al gol in un paio di occasioni e prova sempre a ripiegare. L'hanno pure maltrattato spessamente. Non vorrei essere nei panni del tuo amico, più forte canta il coro, più forte pesta Wallace, diceva il saggio. E ieri il coro ha spinto di brutto. PISTO


Mallimaci 6 MENO MENO


Offre la consueta garra, ma tatticamente è completamente anarchico e in più s'innervosice non poco per l'ennesima sconfitta stagionale. Ma siamo solo all'inizio. Guardando Hoti e DiBello, l'ho sentito dire "Mi piacciono quelli grandi e grossi come te, perché quando cadono fanno tanto rumore e quando ti butterò giù io... aaahhh ... ne farai di rumore". TORO SCRITERIATO


Genovese 6

Ci prova, ma non s'accende. Nella ripresa accusa anche il colpo della fatica. "Se mi lasci andare ti perdono" ha detto al suo capitano sul finire. Ma noi ce lo teniamo sempre stretto stretto. AVVILUPPATO


(Ringhiotriello)


Di Dio © 7

C'è chi abbaia ma non morde e chi sta zitto e mena. Lui hoa dimostrato di appartenere alla seconda categoria. Quando un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile, quello con la pistola è un uomo morto. Capito, Luonguzzo mio? SICARIO


Hoti 7

Doppietta, qualità, eleganza. Se dobbiamo proprio trovare un difetto, ci vorrebbe più costanza durante la partita. Ma staviolta vince. Ed è anche merito suo. Volva gli mettessi sei. Perchè sei? Sei: numero perfetto. Non è tre il numero perfetto? Sì, ma io ho sei colpi nella mia pistola. SPIETATO


Romano 7

Quando i cinese eressero la Grande Muraglia, probabilmente si sono ispirati anche a lui, In coppia col compagno di reparto si traformano in un colino che filtra ogni impurità, lasciando nel piatto un brodo perfetto. Il suo motto è "vado, l'ammazzo e torno". ESSENZIALE


Di Bello 6.5

Spirilluzza allegramente fra le linee avversarie, seminando scompiglio e dispensando duetti e conclusioni. Non trova il gol, ma ha offerto un'ottima prestazione, malgrado gli avversari cerchino di contenerlo. Ma non basta una corda a fare un impiccato. TROTTOLA


Di Flumeri 7

Altro adepto del muraglismo, di romaniana memoria. Grande esponente del rimbalzismo, inteso come  quello dell'attaccante nel contrasto fisico contro di lui. Ogni volta, avverte il suo dirimpettaio: "Vedi, il mondo si divide in due categorie: chi ha la pistola carica, e chi scava. Tu scavi". UOMO AVVISATO


Capanna 7*

Secondo tempo di altissimo livello. Innescato in campo aperto, diventa imprendibile. Gol, assist e tanta corsa, anche in ripiegamento. Ti vogliamo sempre così. Stavolta non gli reca timore nemmeno un Comandini o un Granito. Dormirà tranquillo, perché sà che il suo peggior nemico veglia su di lui! BEE-BEEP


Omino 6.5

Ancora sulla fascia, stavolta la destra, ancora corsa e lotta come se il tempo non passasse mai. Vola secondo in classifica e indosserà di nuovo la fascia. La prima volta fu nel gennaio 2007. Quando Steve Jobs presentava l'I-Phone e Capanna andava alle elementari. Lui, quando era giovane, credeva in tre cose: Il Marxismo, il potere redentore del cinema e la dinamite. Oggi crede solo nella dinamite. BOMBAROLO


Manacorda 6.5

Ormai la prima cosa che dice, arrivando al campo, è la lista di ciò che ha bevuto nelle ore immediatamente precedenti. Stavola poca roba, solo tre birrette. E infatti ha giocato un partitone. Lui è Prof e lo sà: la vita è un'attesa tra un esame e l'altro. PROMOSSO




Pepiciello 6.5

Con il DiFlu accanto, Manacorda sul lato e la squadra corta come quella di ieri, si esalta. Praticamente non ha fatto passare un ago, nè un pagliaio, nè un australopiteco lucano. Quando cerca qualcuno lo trova sempre. Per questo lo pagano. SEGUGIO



Pipitone 7

Passata l'influenza, ritorna l'intensità. Insieme a Romano gioca una grande partita in mezzo, di grande sostanza e precisione. Sfiora anche il gol, che probabilmente avrebbe meritato. Il gran balzo in classifica, in un campionato ancora senza padrone, gli apre prospettive interessanti. E dobbiamo ancora trovare al mondo un posto dove non ci siano padroni. ESPRESSIONISTA


Cappiello 7

Via il passato. Via l'estate. Via le infradito. Ecco tornare l'Emiliocampeao di fine stagione scorsa. Solidità, un paio di prodezze e grande tranquillità regalata alla difesa. Ormai ha sviluppato una grande sapienza sugli attaccanti della ringhio. in onore al detto "Ogni pistola ha la sua voce… E questa la conosco". SMOOTH

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