sabato 11 ottobre 2025

IV GIORNATA

 


Potenza è nulla senza controllo.


C'è una città del Sud al comando della Lega, della quale poco si parla solitamente. Con la vittoria di ieri, infatti, Luongo vola primo in classifica, portandosi dietro i concittadini Di Dio (prossimo capitano) e Di Florio, oltre al sempreverde Ominostanco. Non si può dire, però, che la vittoria di mercoledì sia stata proprio "di potenza", a dire il vero. Si giuoca a undici, per la prima volta quest'anno, capitani due Luchi:  Luongo e Di Vito. I forfait di Di Flumeri e Mancini spalancano le porte del campo a Giraldi e Miniati, ci sono due portieri: queste le formazioni.


I rossi nel prepartita appaiono un po' sfiduciati: la squadra non sembra avere passo (Capanna ed Hoti esclusi), mentre dall'altra parte ci sono parecchi sgambettatori. Ma DiVy stavolta ci crede, sprona i suoi schierandoli a tre dietro, con Chiaps centrale, Russo e Capanna a tutta fascia e Hoti-Losito davanti. I luonghici rispondono con un 442 sghembo: Granito e Izzo sono il presidio arretrato, con Mana e Omo sugli esterni, Miniati regista, Giraldi attrezzista, DiDio e DiFlorio sceneggiatori al servizio delle star Luongo e Lovis. La partita ha un canovaccio chiaro: Rossi blocco basso e bianchi manovrieri. Losito, in grandissima serata, apre le danze ribadendo in rete una respinta dell'ottimo palladino su un diagonale di Russo. Risponde Di Dio, con la collaborazione decisiva di Emilio, al termine di una groppata sulla destra. Taiger riporta avanti i suoi con un preciso rasoterra dal limite, ma immediatamente Luongo pareggia, sfruttando un altro svarione avversario. I bianchi giocano meglio, i rossi sono molto concreti ma regalano cose incredibili. Taiger segna ancora con bel destro al volo, dopo respinta della difesa su tiro di Pipitone. Sempre il Pipit, ai minimi termini causa influenza, prima regala un gol a DiFlo e poi se ne divora uno colossale davanti a Palladino. Giraldi sfiora un gran gol di testa su calcio d'angolo. Si va al riposo così. La ripresa si apre con una bella giocata di Pipitone in verticale, con Losito bravo a dribblare il portiere e mettere in rete il nuovo vantaggio, per poi farne un altro ancora di rapina. I rossi sembrano poter prendere le giuste misure, ma un altro svarione di Emilio (con DiDio, che ringrazia) rimette subito in corsa i potentini. E fu così che, dopo tutte queste regalìe, i divitiani cedono nel finale, malgrado la lotta (basti pensare al fantastico salvataggio di Chiaps sulla linea).  Mallimaci, che doveva giocare braccetto ma di fatto farà l'ala destra, sgambetta Mana in area: rigore trasformao dal patavino con freddezza. Infine è ancora Luongo a trovare il gol del +2, proprio sul fischio finale, dopo una saponettata di Cappiello (se finora in infradito, stavolta a piedi nudi). Migliori in campo Miniati in bianco e Losito in rosso. Luongo comanda in due classifiche su tre. Alla prossima, l'annunciata defezione di Antonello spalanca le porte alla sfida delle sfide: Luongo vs DiDio. Ennesima potenza.

MoM: Losito - Miniati


PAGELLE 

DI JULIO VELASCO



Di Vito © 5.5

Chi vince festeggia, chi perde spiega. ADDOBBATO


Capanna 6.5

Si diventa fenomeni quando si ha un grandissimo talento e si lavora come se non lo si avesse. GIOVENTU'



Cappiello 5

L'errore non è un segno di incapacità ma fa parte del processo di apprendimento. AD MAJORA


Chiappetta 7

Allenare non è una scienza, è un'arte. Ci sono contenuti scientifici, ma è un'arte. La parola chiave è equilibrio: tra autorità e comprensione, per esempio. Non trovi mai un punto giusto, è una ricerca continua, devi essere motivato. Tu crei emozioni, non trasmetti solo nozioni: e questo va allenato, perché c'è anche un'intelligenza emotiva. RESILIENTE


Genovese 5.5

Io credo che il mondo si divida soprattutto tra brave e cattive persone. Poi tra le cattive persone ci sono anche dei vincenti, purtroppo. E tra le brave persone ci sono, purtroppo, anche dei perdenti. RIFLESSIVO


Losito 7*

Sono orgoglioso della squadra che ha vinto Mondiali ed Europei, ma sono altrettanto orgoglioso della squadra che ha perso le Olimpiadi di Barcellona. Per un motivo: perché abbiamo saputo perdere. Non abbiamo dato la colpa a un qualche fattore esterno. Abbiamo riconosciuto che l’avversario era stato più bravo di noi, punto e basta. CHAMPAGNE


Mallimaci 5.5

L’attaccante schiaccia fuori perché la palla non è alzata bene. A sua volta l’alzatore non è stato preciso per colpa della ricezione. A questo punto i ricettori si girano a guardare su chi scaricare la responsabilità. Ma non possono chiedere all’avversario di battere facile, di modo da ricevere bene. Così dicono di esser stati accecati dal faretto sul soffitto, collocato dall’elettricista in un punto sbagliato. In pratica, se perdiamo è colpa dell’elettricista. FUORI LUCE



Pepiciello 5.5

Uno non è un grande allenatore quando fa muovere i giocatori secondo le proprie intenzioni, ma quando insegna i giocatori a muoversi per conto loro. TRAVOLTO


Pipitone 5

Non riuscire a superare le difficoltà porta alla cultura degli alibi, cioè il tentativo di attribuire un nostro fallimento a qualcosa che non dipende da noi. CONVALESCENTE


Russo 6.5

Se sei pessimista, fare l'allenatore è quasi impossibile. L'ottimismo serve. Il che non significa pensare che se facciamo tutto benissimo vinciamo di sicuro: c'è anche l'altra squadra. Non basta fare le cose bene, dobbiamo farle meglio degli altri. TENACE



Taiger 6.5

Il ragazzino talentuoso prova la giocata più difficile. Prova ad attaccare nei due metri. E quando ci riesce alza le braccia per esultare, anche se prima ha tirato dieci palloni fuori. Noi maschi siamo così. A META'




(Il primo gol Di Dio)

Luongo © 7.5

I perdenti cercano alibi. I vincenti trovano soluzioni. TOP



Di Dio 7

Non è detto che il leader debba essere per forza un duro. SILENZIOSO



Di Florio 6.5

Il vero talento ce l'ha chi ha capacità di apprendimento e la mantiene nel tempo. TRENINO



Giraldi 6.5

In partita non si molla mai, questa è una regola. Secondo, no alibi: non spiegatemi perché non potete fare le cose. Terza, l'errore è parte dell'apprendimento. Perché se non metto anche questa, siamo i Marines. E a me i Marines non mi piacciono. Come modo didattico, parlo. PACIFISTA


Granito 6.5

Sembra che sforzarsi di essere buoni sia diventato un difetto. Se uno cerca il bene passa per idiota: un buonista, un falso. Non è così. L'educazione si basa sul reprimere certi impulsi che possono far male agli altri. GENTILUOMO




Izzo 6.5

La verità si vede dagli occhi e non dagli urli. APPOSTATO





Lovisatti 7

Gli schiacciatori non parlano dell’alzata, la risolvono. CHIRURGO





Manacorda 6.5

L’ideale assoluto avviene nel momento in cui l’allenatore non ha più niente da dire perché i giocatori sanno tutto quello che c’è da sapere. FILOBUS



Miniati 7*

Ai giovani io dico: voi dovete cercare di vincere il più possibile, ma non credete a chi dice che il mondo si divide in vincenti e perdenti. SAPIENTE



Omino 6.5

Il leader deve essere giusto. Pensiamo ai professori che abbiamo avuto a scuola. Ci sono stati professori esigenti, duri, che non perdonavano. E noi protestavamo, gli parlavamo dietro, ma mai con odio. Perché erano duri con tutti. Odiavamo quelli che avevano le preferenze, quelli ingiusti. PROF



Palladino 7

Basta poco per far emergere le risorse morali che hanno i giocatori. Io credo nell'uomo, nelle cose inspiegabili. Credo nella volontà, in particolare, nel carattere, nell'energia che viene fuori nei momenti meno pensabili. PRATICO


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