"I pronostici li sbaglia solo chi li fa"
(Rino Tommasi)
E' iniziato l'anno domini numero 19 d.R. (dopo Ringhio), ma il benvenuto al 2025 è subito reso amaro, per chi scrive, dalla dipartita di un giornalista che, in coppia con un altro mito assoluto (Gianni Clerici), mi ha fatto venire voglia, fin da bambino, di diventare giornalista sportivo. Indimenticabili le telecronache sull'allora Telecapodistria delle finali di Wimbledon (Edberg-Becker su tutte) o i tanti match di boxe, fra i quali l'epico Alì-Foreman, in quel di Kinshasa. Ma torniamo a noi. Primi dell'anno, tanti ringhio sono ancora fuori, si raggiungono i sedici, con assenze importanti in classifica. Non ci sono Romano e Di Dio, i capitani sono Di Vito e Miniati, che partoriscono le seguenti formazioni.
La partita inizia subito in maniera traumatica per i divitiani, a conferma di uno scarso feeling del Nostro con la fascia al braccio. Quindici minuti e il tabellone recita 4-0 per i Bianchi. Miniati è premiato da due intuizioni tattiche: se stesso centrale dietro + Mancorda davanti. Avrà ragione. Apre Giraldi, con un bel tiro di volo dalla media distanza, dopo una pallone perso i uscita dagli avversari e con Chiappetta in porta che non riesce a toglierla dal sette. I Bianchi dominano il campo, forti della grande tecnica della propria mediana, ma i Rossi dimostrano comunque carattere. Prima viene annullato un gol a Chiaps per (dubbio) fuorigioco, quindi Giraldi ("ancora luiiiiii", come direbbe Piccinini) infila in porta un comodo assist di Antonello a conclusione di pregevole azione corale, ergo Emilione inaugura una grande serata stoppando a mano alta il tocco sotto del Pipit a tu per tu. Nei successivi dieci minuti Antonello sigla una doppietta in diagonale, a conclusione di ottime azioni corali. Riapre i giochi Mallimaci, lesto a insaccare di testa un bel cambio gioco di Mancini (il migliore dei suoi): 1-4. Ancora DiFlorio segna il 5-1, spiazzando Pipitone dal limite. Negli ultimi venti minuti i rossi si riversano in attacco. Di Vito si alza in mediana, spostando Pipitone sulla destra, mentre un nervoso Lovisatti ed un evanescente Cataldo cercano in qualche modo di alzare il livello davanti. Pipitone accorcia, sul filo del fuorigioco, con un bel drop in diagonale (che prende entrambi i pali, prima di entrare), dopo triangolo con Di Vito e subito dopo tutto si riaccende col gol di Mancini, lesto a ribadire in rete un penalty respinto da Emilio sui tiro di Lovisatti e concesso per sfortunato fallo di mano di Granito su cross dello stesso Mancini dalla destra. Finale palpitante, coi rossi alla disperata ricerca del forcing che trovano addirittura il 4-5 con altro tap-in, stavolta di Chiaps dopo respinta di Emilio su botta del solito patavino. Si segnalano qualche bell'intervento robusto, alcune grandi parate, molte belle azioni (soprattutto bianche) e le belle prestazioni di Mancini, Pepiciello e Mallimaci da una parte, DiFlorio, Mana e Granito dall'altra. La classifica si snocciola con Di Vito sempre primo con subito dietro (nell'ordine) Miniati, Romano, Di Dio, Cataldo, Mallimaci, Mancini e Pepiciello. Campionato davvero avvincente.
MoM: Mancini - Di Florio
PAGELLE
TOMMASI-CLERICI
Gianni: Delizioso ensemble di radical-chic e fricchettonismo, fra un medico Etiope ed un fisioterapista aiurvedico, ha il tempo di snocciolare un calcio sapiente, dal ritmo cadenzato ma letale. Fosse un tennista, mi ricorderebbe Gustavo Kuerten, il brasiliano di ferro.
Rino: Settantuno presenze complessive in Ringhiolega, nelle quali ha collezionato più sconfitte (30) che vittorie (24). Ma non tutte le partite a questo gioco hanno lo stesso peso. Da capitano, ripete le proporzioni generali. Condisce il tutto con 11 MoM e 9 gol nel taschino.
CAPPIELLO 7
Gianni: Nell ultime uscite, complice i primi freddi, sembrava ritornare preda della sindrome del pulcino bagnato, commettendo qualche incertezza di troppo ed avvilendosi troppo facilmente. Ieri è entrato in campo col piglio di chi vuole far sua la massima 'anno nuovo, vita nuova'. Ed ha portato a casa la pagnotta, con tanto di rigore parato. A livello di calma apparente, pare Ivan Lendl.
Rino: Nella sua prestazione n.45 ha fatto registrare numeri importanti a livello di expectedgoalsreceviedbutannullatedconbravured. Il suo bilancio complessivo è in perfetto equilibrio (16v - 16p). Pesano quelle due sconfitte su due partite disputate da capitano. Se continua così, avrà altre occasioni.
Gianni: Fulgido esempio di colui che sfugge alle leggi del tempo, come un quadro di Canova o una scultura del Michelangelo, gioca fra le luci e le ombre con approccio caravaggesco. La sua capacità di trovare la posizione in campo mi fa pensare a Iannick Noah.
Rino: Siamo davanti a una delle leggende di questo campionato. Padre fondatore, presidente onorario, terzo di sempre per presenze (439, di cui 26 da capitano) e per ringhiopunti (764), detiene il singolare primato degli autogol (4). Una carriera "da circoletto rosso".
GRANITO 7
Gianni: Nella prima mezzora pareva Sinner. Un martello che spinge sempre, concedendo nulla agli avversari. Poi si placa e nel finale finisce anche per soffrire non poco. Ma lo fa con sudore e intelligenza, alla Michael Chang, arrivando perfino a battere dal basso pur di innervosire gli avversari e limitare il passivo.
Rino: Altro grandissimo. Primo per presenze (457), secondo per ringhiopunti (853), al suo attivo può vantare anche la bellezza di 48 gol (di cui due su rigore) e 56 partite da capitano. Colonna portante.
Gianni: Fra i più creativi dei contemporanei, in grado di prescindere dalla muscolarità dilagante dei nostri tempi, risulta capace di sfruttare al meglio l'erba del Savio e l'atmosfera frizzantina di gennaio. Maestro di talento, primatista di egoaltruismo calcistico, si conferma decisivo e spettacolare, alla John Mc Enroe.
Rino: Il ragazzo ha numeri già molto importanti. Un titolo in tasca, 113 partite giocate e 113 gol realizzati. Terzo (ancora per poco) di sempre fra i marcatori ringhio. Ha vinto più di quanto abbia perso, anche per quanto riguarda le 29 presenza da capitano, cui aggiungere 21 MoM.
GIRALDI 6.5
Gianni: Il secondo posto dell'anno scorso ha lasciato tante scorie. Chiedere a Andy Murray cosa voglia dire una cosa del genere. Il ragazzo ha talento tigna, ovvero tutti gli ingredienti. Deve solo recuperare passione e continuità per poter aspirare di nuovo alla vera gloria.
Rino: Ottantuno partite disputate, quaranta gol. Numeri importanti per uno che gioca a centrocampo. Aggiungiamoci sette MoM e tanti voti positivi in pagella, così chiudiamo il cerchio. Anzi, il circoletto.
Gianni: Il calciatore che non t'aspetti, Diego Schwartzmann de noiautri, ieri non ha certificato il suo incredibile feeling con il punto vincente. Offre duttilità e sacrificio e prende anche qualche bel calcione, affrontando il tutto senza esagerazione, con compìto dolore.
Rino: Dei suoi numeri, colpiscono decisamente i gol. Quarantasei partite, trentasei centri. Notevole. Segnaliamo anche quattro partite da capitano e due MoM. Andale!
Gianni: Quel suo fare alieno, quel pelo rossiccio, quell'andatura elettrica su una pelle lunerea, condita da stoccate potenti (anche se spesso non precisissime) non possono non ricordarmi il Jim Courier che arrivò, con la corsa e il sudore della fronte, al numero uno del Mondo. Specialista del Roland Garros, ove è considerato di casa, resterà per tutti il fulmine del Trocadero.
Rino: Cinquantacinque presenze, spalmate fin dal lontano 2016. Poi anni passati lontano e un grande ritorno. Bottino in perfetta parità (15v - 15p), con 15 gol e 7 MoM. In prossimo aumento.
Gianni: Come Stefan Edberg, anche lui è giocatore dotato di una innata eleganza nel portamento e di una grande visione di giuoco. Finora, l'unica cosa che è mancata è la leadership da capitano. E quella è ingrediente indispensabile per arrivare in fondo. Ad goni buon conto, è ancora lui il numero uno del ranking!
Rino: 42 partite, 5 gol e 7 MoM. Le vittorie e le sconfitte totali, anche con la fascia, sono praticamente equivalenti. Serve ancora un pizzico di pepe per condire il piatto e presentarlo a Masterchef.
Gianni: Per longevità, è il mio Rod Laver. Per tenacia, il mio Lendl. Per senso del tempo sulla palla, il mio Andrè Agassi. Ieri all'inizio sembrava voler impedire da solo a un fiume di esondare. Biblico.
Rino: 48 partite (11v - 18p), un gol e due MoM. Anche per lui, una sconfitta nell'unica partita da capitano. Qui urge rimediare e correggere la statistica.
MALLIMACI 7
Gianni: Cavallo da corsa. Baio dal pelo scuro. Nella seconda parte della partita entra in estasi mistica e azzecca praticamente tutto, gol compreso. Addirittura, a tratti, orizzontalizza pure! Il passante lungolinea col dritto è il suo colpo migliore. Con lo schiaffo. Alla Alcaraz.
Rino: Mercoledì ne ha fatte 50. Tonde tonde. Tredici vinte, ventuno perse. Questa la statistica dfa migliorare. poi ci sono anche sei gole tre MoM, ma manca ancora la prima volta da capitano.
MANCINI 7*
Gianni: Stantuffo inesauribile, spinge come un matto dall'inzio alla fine senza concedersi pause. Mi ha ricordato il miglior Djokovic o anche Nadal, a livello intimidatorio. Riesce anche a giocaresela, almeno nella seconda mezzora, con Antonello sulla corsa. Che non è cosa facile. Avanti così.
Rino: Ci avviciniamo alle cento presenza (91), con perfetto equilibrio di risultati. All'attivo anche 37 gol, 6 MoM e 7 partite da capitano, delle quali 5 vinte. Anche quest'anno punta al top.
Gianni: Altro giocatore che ha attraversato le varie ere geologiche della nostra Lega. Inizio terribile, poi cresce. Quest'anno un infortunio ne ha stroncato la forma proprio sul più bello, adesso gli toccano fatica e sudore per recuperare. Come Berrettini, ma senza la Satta.
Rino: Numeri notevoli pure qui. Quinto per presenze (336) e punti (627), secondo per gol (116). Si aggiungono un titolo, 27 MoM e 44 partite da capitano, con 20 vittorie. Chapeau.
Gianni: Per segnare bisogna tirare. Se non colpisci la palla, il punto non potrai mai farlo. E lui lo sa. Tira da ogni dove, approfittando anche dell'aria fresca che repira un po' più avanti del solito, e trova anche il gol (due, con quello annullato). Bum-Bum. Boris Becker.
Rino: 381 partite (quarto), 158v e 140p, ma soprattutto 108 da capitano (primo di sempre) con 40 vittorie. Mettiamoci anche i 691 ringhiopunti totali, i 17 MoM ed i 97 gol e il quadro è completo. Un quadro isoscele.
Gianni: Il cigno di TorPignatta non è stato al massimo della sua bellezza stavolta, impantanato un pochino nel fango dello stagno e autore di un paio di colpi di becco di troppo. Ma quando si accende lui, si accendono tutti.
Rino: Parliamo del numero uno. Primo per gol (336), per ringhiopunti (892), secondo per presenze totali (454). una leggenda. Segnaliamo anche i 31 MoM e le 106 partite da capitano. Top. Non parliamo nemmeno dei due titoli.
CATALDO 5.5
Gianni: Il nostro Hulk dal look semitrendy - novello Opelka - stavolta ha inciampato, tradito soprattutto dal servizio. Malgrado la professione, è quello che è apparso aver accusato maggiormente le vacanze natalizie. Serata per nulla brillante, ma la classifica è ancora più che rosea.
Rino: Numeri anche qui ancora giovani, ma interessanti. Trentasei rpesenza, con risultati in equilibrio, con 20 gol e 5 MoM. Spiccano le due partite da capitano, entrambe concluse vittoriosamente. Non da tutti.
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